Se dovessi indicare uno dei sentimenti più profondi che connota l’essenza emotiva dei nostri tempi direi che è la noia.
Non facciamoci ingannare da tutta questa euforia telematica, da questa valanga di parole, di immagini, e di suoni che invade i nostri video e i nostri cervelli. E’ solo un falso movimento, come scriveva lo scrittore austriaco Peter Handke.
Se ascoltiamo meglio, se proviamo a percepire lo stato direi fisico della sostanza dell’anima universale, allora sentiamo certamente un blocco, percepiamo uno spesso e vastissimo strato di ghiaccio, e tanto cemento armato, molto, ma molto armato.
In superficie cioè tutto è frenetica convulsione, ma nel profondo quasi tutto è stasi.
Psicologicamente questa condizione energetica squilibrata produce un’alternanza vorticosa, tipo montagne russe, tra fasi maniacali e fasi depressive: euforie mercantili e crolli finanziari fulminanti, erotismo isterico e impotenza dilagante, attivismi incontenibili e disperazione paralizzante.
Questa situazione in realtà è molto antica, è anzi in un certo senso una struttura esistenziale permanente dell’uomo terrestre, segnalata infatti già da Qoèlet e da Buddha.
Ma essa sembra aggravarsi col passare dei millenni, e diviene paradossale e poi insostenibile negli ultimi secoli della modernità.
Furono alcuni poeti che indicarono per primi e meglio di tutti questo vertiginoso aggravamento, a partire dalla Rivoluzione Industriale. Questi poeti si chiamavano Hoelderlin e Leopardi, per esempio. Baudelaire poi, alla fine de “I fiori del male” (1861), evoca addirittura la morte come unica via di salvezza dalla noia mortale in cui stava precipitando l’intera civiltà delle macchine:
“Dacci, che ci sia di conforto, il tuo veleno!
Noi desideriamo, tanto ci brucia il cervello
Questo fuoco,
Sprofondare nell’abisso, Inferno o Cielo, che importa?
Al fondo dell’Ignoto per trovare qualcosa di nuovo!”
Già, appunto, sembra non esserci proprio più nulla di Nuovo da scoprire su questa terra, da incontrare, e per cui entusiasmarci. E diventa sempre meno credibile la subdola Sirena della pubblicità che reclamizza – straziandoci appunto di noia – l’ultimo aggeggio telematico di plastica, come fosse la porta del paradiso, mentre reiterate e petulanti Brutte Notizie ci raggiungono da ogni fonte di informazione.
Eppure le Buone Notizie ci sarebbero, eccome, anche se quasi nessuno ce le comunica. Queste Buone Notizie infatti le troviamo solo se scaviamo molto più in profondità dentro le Brutte, interpretandole meglio.
E oggi i minatori del pensiero scarseggiano, come l’ossigeno d’altronde, o l’acqua pura delle sorgenti, o il più elementare gusto estetico.
Non dobbiamo cioè cercare le Buone Notizie distanziandoci o distraendoci dalle Brutte, ma, proprio al contrario, approfondendo molto più seriamente e caparbiamente la loro comprensione.
Se, insomma, è evidente che ogni livello della vita personale e collettiva, dal matrimonio alla politica, dalla religione all’arte, vive una crisi senza precedenti, che a volte sembra addirittura terminale, dobbiamo scavare alla radice di queste crisi, dentro la loro sostanza a volte ripugnante, per scoprire il più segreto senso evolutivo che pure le attraversa.
Questo occultissimo senso evolutivo, tirato fuori, estratto direi come un’essenza profumata dal torchio di tutte le crisi e di tutte le putrefazioni che stiamo attraversando, è l’unica Buona Notizia oggi seriamente concepibile.
Ed è proprio l’estrazione di questo senso l’arduo compito che anima il nuovo libro che ho scritto, che voglio presentarvi, e che esce in libreria in questi giorni, edito dalle Edizioni Messaggero di Padova:
Buone Notizie
Spunti per una vita nuova
In questo libro ho appunto analizzato nove aree critiche fondamentali della nostra vita contemporanea, per individuare nel profondo del loro travaglio i semi di novità che stanno tentando di emergere e fiorire. Le nove aree sono: Matrimonio, Giovani, Educazione, Corpo, Azione, Povertà, Potere, Coscienza, Preghiera.
Come introduzione a questo libro vi propongo una breve lettura presente nel mio sito www.marcoguzzi.it :
Tornano le domande di senso
Lo spirito umano nei tempi estremi
http://www.marcoguzzi.it/index.php3?cat=nuove_visioni/visualizza.php&giorno=2008-05-21
Sabato 15 giugno, alle ore 18 terrò una conferenza presso la Biblioteca Comunale di Contessa Entellina (PA) (info Don Pietro 3687627042) su:
La nuova umanità
Lunedì 24 giugno invece terrò due relazioni (ore 12/13 – 16/17) all’interno della Tre giorni organizzata dalla Congregazione di Don Orione su “La pastorale parrocchiale nella luce del Concilio Vaticano II e dell’Anno della fede” (Centro Don Orione – Roma, Via della Camilluccia 120), sul tema:
Questa è l’ora!
La Gaudium et spes e la coscienza messianica del momento storico
Sono ancora aperte inoltre le iscrizioni al Corso Intensivo di Campello sul Clitunno (PU), che terrò dal 5 al 7 luglio (info e iscrizioni Luciano Becce: 3936392416) sul tema:
Salvami!
Quale fede ci salva?
Nichilismo – Oriente – Cristo
Sono poi iniziate anche le iscrizioni all’Intensivo che terremo ad Albino (Bg) dal 6 all’8 settembre (Giuliana: 3292646719; Vanna: 3485186994) sul tema:
Come in cielo, così in terra
Le forme della fede, le forme della meditazione
e della preghiera, e le forme della nostra umanità
Grazie, carissimi, della vostra vicinanza e della vostra amicizia, come sempre queste informazioni possono essere divulgate come volete, tra i vostri amici, nei vostri siti o blog, e sulle vostre pagine Fb.
Tanti affettuosi auguri di un tempo estivo in cui il calore atmosferico si coniughi con un crescente fervore interiore, speriamo cioè che il fuoco della visione invada i nostri cuori e ci stupisca sempre di più.
2 risposte
Questa, Marco, te la sei cercata. Proprio oggi ho letto un articolo che denuncia il fatto che in un giardino pubblico a Venezia sono state vietate le feste di compleanno dei bambini perchè disturbano i cani. Il provvedimento arriva dopo una indignata e vibrante protesta all’istituzione preposta da parte di una signora il cui cane era stato disturbato dallo scoppio di un palloncino. Io la trovo una notizia brutta, mi sembra impazzimento di uomini disperati, mi sembra un rovesciamento di valori tanto incredibile che è perfino imbarazzante provare a dimostrarlo. Ma voglio provare a trovarci dentro la buona notizia, perchè forse è vero che dentro, nascosta in profondità, potrebbe esserci. E se non c’è in quei comportamenti che all’apparenza sono disumani, forse è nostro compito cercarla ugualmente la buona notizia, trovarla e farla emergere e poi portarla anche alla consapevolezza di chi si comporta come l’orco della favola che odiava i bambini nell’orto. Tanto per cominciare mi rendo conto che la favola dice che era così anche ieri, che è sempre esistita la rabbia e la paura che fa odiare i bambini, e cioè fa odiare la vita. Ma mi imbatto in un’altra brutta notizia, perchè l’orco non voleva i bambini per stare in pace, mentre oggi non li si vuole perchè si preferiscono i cani. Oggi viene coltivata e inculcata una cultura che spinge gli uomini ad avere atteggiamento idolatrico nei confronti dei cani, e mostra fastidio per i bambini. Ecco forse facevo bene a non scavare. Ma ci proverò ancora.
E vorrei farlo per riuscirci da solo, prima di leggere il tuo libro.
Carissimo, hai ragione: le forme di disumanità e di antiumanità crescono: la Buona Notizia consiste nel fatto che diventano ogni giorno più evidentemente assurde e distruttive. La Buona Notizia consiste sempre nel possibile e ormai indispensabile (per la stessa sopravvivenza della specie) rovesciamento delle tendenze distruttive arrivate al loro estremo apocalittico….
Ciao. Marco