I presupposti di una rivoluzione democratica

Commenti

  1. Grande, grande Marco Guzzi! E profetico. Grazie infinite.
    Benigno

  2. Grazie, caro Benigno, credo che alcune premesse, esposte in questa conferenza, debbano essere approfondite proprio oggi, in questa fase di rifondazione del progetto democratico, in Italia, e non solo. Speriamo che le forze politiche abbiano l’intelligenza di comprenderlo…. ciao. Marco

  3. Lea Cassar dice

    Caro Marco,
    Il caso vuole che proprio qualche settimana fa fossi capitata su questo bellissimo video che mi ha profondamente coinvolto… Mi ero tra l’altro proposta di girarlo a qualche amico con forte interesse per la politica. Sono contenta che tu l’abbia postato perche sono parole, le tue, che vanno ascoltate di nuovo, ed ancora.
    Un caro saluto,
    Lea

  4. GianCarlo Salvoldi dice

    TEDOFORI FIDUCIOSI
    E se fosse ciascuno di noi tra i convocati ad essere umili ma entusiasti portatori della Luce donata?
    La basilare scelta di fede l’abbiamo fatta, credendo nella Luce e non soccombendo alle sirene della rassegnazione alle tenebre della disperazione e del nichilismo.
    La seconda gradinata la stiamo salendo nel percorso iniziatico di metanoia in “Darsipace”.
    Il crollo delle ideologie del ventesimo secolo, rassicuranti ma al tempo stesso mortali, sconvolge i nostri schemi mentali abituali e ci disorienta, grazie a Dio.
    Ma il disorientamento è un portato storico della modernità dalla cui maturazione possono arrivare i frutti per cui essa è nata, e noi abbiamo la possibilità di vedere e coltivare quei frutti.
    L’illuminismo benedetto è stato accecato dall’esplosione della sua stessa luce messianica.
    Oggi noi, che siamo anche illuministi, dobbiamo aiutare gli illuministi puri ad uscire dalla gabbia in cui la loro cecità li ha intrappolati. Anzi ,solo un secolo dopo la nascita della dea ragione, la gran parte di loro ha smesso di credere nella bontà della ragione ed ha ceduto al soggettivismo ed al relativismo che è diventato nichilismo. La minoranza che continua a proclamare il vaolre della ragione e della ricerca scientifica e tecnologica, lo fa come le talpe, scavando sotto terra, al buio.
    Quello che coltivano è un razionalismo che è sterile perchè non ha più il fuoco della passione, un fuoco che brucia solo se si crede che la storia ha una direzione, che c’è un senso al tutto.
    Noi abbiamo l’ardire di credere che questo senso ci sia, e ne sperimentiamo la bellezza e la forza.
    Ci sentiamo fratelli perchè abbiamo creduto che c’è un Padre: creduto per atto di fede, libero.
    Al di fuori di questa visione ci sono altre scelte libere, che sono di filantropia e di solidarismo, che chiamano al reciproco sostegno in una valle di lacrime dove cerchiamo di non aumentare il male.
    Ed è proprio lì che è caduta la cultura progressista “politicamente corretta”, col suo corredo di buonismo personale e politico, che è la quintessenza dell’ipocrisia e del mascheramento.
    Li vediamo i conduttori dei talk show politici, che vivono una disperazione abissale mascherata dietro facce che ridono di un ghigno stampato e angosciante.
    Noi stiamo faticosamente ma gioisamente facendo i conti con la nostra maschera personale, e cominciamo a fare i conti anche con la nostra maschera politica, comprendendo che c’è un nesso e una continuità tra i due mascheramenti.
    Ci tenta ed è comodo nasconderci dietro la maschera, ma nel percoso iniziatico di “Darsipace” stiamo sperimentando che vale la pena affrontare il dolore di vederla ed averne consapevolezza, per far emergere i nostri lineamenti veri e trasfigurati.
    Ma la difficile sfida non finisce qui, perchè subito dopo la conversione personale comincia la sfida della conversione della relazione nel lavoro di gruppo.
    E’ quello che stanno vivendo i vari gruppi creativi di “Darsipace”, come il nascente”Darsipolis”.
    “Darsipolis” ha :”la caratteristica specifica di diffusività del lavoro iniziatico in ambito economico, politico e giuridico”.
    Marco Guzzi invita anche “Darsipolis” a rivedere “I presupposti di una rivoluzione democratica”.
    Dopo dieci anni di percorso in “Darsipace” confesso di essermi ritrovato in contropiede lavorando nell’ambito di gruppo: credevo di aver risolto i miei problemi affaticandomi sul livello personale, e invece devo prendere atto di quanto sia difficile e faticoso per me fare lo stesso cammino nel lavoro di gruppo, risanando la relazione.
    Mi rendo conto che accanto al livello personale emerge quello del gruppo, e che questi due livelli devono maturare e costituire una realtà “liberata” che sia poi capace di coniugarsi con un percorso di liberazione degli ambiti economici, politici e giuridici.
    Io penso che il gruppo creativo “Darsipolis” oggi debba occuparsi delle precondizioni per una politica nuova e debba costruire la “visione” dell’insurrezione della Nuova umanità.
    Lo snodo è nientemeno che la crisi della Modernità che invoca la Luce messianica ed un respiro largo: per questo è secondario, e sarebbe riduttivo, pensare troppo a partiti, elezioni e governi.
    Occupiamoci di quei cambiamenti che saranno capaci di portare cambiamenti veri anche a quei livelli, a tempo debito, senza paura, senza rabbia e fretta che sono proprie dell’io egoico bellico.
    Un caro saluto, Giancarlo

  5. Caro Marco grazie . Grazie del tuo impegno costante che ci richiama sempre all’azione con Integrità .
    Trovo questa conferenza particolarmente interessante per il laboratorio DarsiPolis e allora ho fatto una proposta agli amici . Voglio trascrivere integralmente questa conferenza e farne un libricino per gli appuntamenti pubblici che avremo . Averla nel banchetto assieme ai tuoi testi . Chissà se prenderà forma questa idea .
    Ti abbraccio con gratitudine e affetto.

  6. Grazie, carissimi, sì, credo che Darsi polis possa sviluppare presto piccole iniziative concrete, partendo da questi presupposti. Dare forma alle nostre idee è il compito poetico-ricoluzionario più arduo, ma anche più entusiasmante. Marco

  7. maria carla dice

    Interessantissime riflessioni…e mi verrebbe da dire, a seguito del commento di Giancarlo, che il “livello del gruppo” è qualcosa di diverso rispetto alla somma delle parti, cioè dei singoli livelli personali, una “realtà liberata” che coniuga in sé i preziosi frutti dei percorsi di liberazione sia individuali che di gruppo!
    E “risanare” le relazioni di gruppo penso proprio sia il lavoro più urgente da fare per dare fondamenta salde alla costruzione della visione insurrezionale della Nuova Umanità!
    Vi seguirò con attenzione, ciao a tutti, mcarla

  8. Antonella Cambosu dice

    quando sento la verità, credo, mi sento meglio. ringrazio con sincero affetto Marco.
    Antonella Cambosu

  9. Grazie di cuore, Antonella. Marco

  10. Maria Flaminia Sembranti dice

    Egreg. dott. Guzzi
    Ho letto con interesse alcuni suoi libri e ho ascoltato con profitto alcune sue conferenze su Darsi Pace; l’ultima quella
    del 6/10/2007. Nella breve presentazione che l’accompagna ho incontrato una frase che mi ha lasciato interdetta: “Il
    4 di ottobre del 2009, sotto l’ispirazione di San Francesco, nasceva il Movimento 5 Stelle”. Sotto l’ispirazione di San Fran=
    cesco? Un’affermazione azzardata, che tira in ballo un’entità spirituale sulle cui intenzioni non possiamo permetterci
    illazioni, specialmente a supporto di una propensione politica. Forse non ho capito qualcosa?

  11. Cara Maria Flaminia, la mia è solo una constatazione storica, non una valutazione di merito.
    Il M5S volle nascere proprio in quel giorno, e proprio facendo riferimento a san Francesco….
    Ciao. Marco

Inserisci un commento

*