Nuovo anno

Commenti

  1. Antonio Bongiovanni dice

    Siete la riprova che l’arte del pensare non è morta, è semplicemente cambiata. Una nuova sana e pacifica rivoluzione è possibile con al centro l’uomo nel suo più profondo essere. Marco, le tue parole in particolare sono un balsamo per le ferite vissute e nettare per una vera vita. Sentire questo “pensare” fa sentire meno soli in un contesto che ha paura di pensare. Grazie, a presto! Antonio

  2. Ricordo con gratitudine, ancora oggi, il mio primo giorno in Darsi Pace, nell’ottobre dek 2014 (l’ho appuntato qui, a suo tempo http://blog.marcocastellani.me/2014/10/un-luogo-di-ricominciamento.html).

    Qualche mese prima, avevo incontrato Marco in una chiesa di Roma, dove teneva una relazione. Ricordo di quel primo contatto, la sua cordialità e anche la sua grande attenzione: quando gli andai a parlare dopo la sua relazione (che ascoltai con un senso di corrispondenza totale) un po’ timidamente, lui, che non mi aveva mai visto, ricollegò subito la mia persona a qualche breve commento che avevo scritto su Internet. Mi colpì molto.

    Era l’inizio di una avventura, che dura fino ad oggi, ed è stata piena di sorprese, piccole e grandi. Dice Don Giussani che “in ogni compagnia vocazionale ci sono sempre persone, o momenti di persone, da guardare”. Io ne ho incontrati tanti di questi momenti, tanti. Ve lo assicuro. Belli, preziosi, cristallini. Sono stato accolto, incoraggiato, valorizzato. Ho trovato una ragione concreta di nuova speranza, in un momento un po’ confuso della mia esistenza. E ogni volta ancora la trovo, solo che voglia guardare, aprire il cuore a questo balsamo. Mi è stata data voce, strumenti espressivi, anche quando le mie idee in parte “scartavano” dal binario più percorso e potevano apparire (gentilmente) provocatorie.

    Non posso che incoraggiare chi si senta interessato a “fare una prova”, molto concretamente ed empiricamente. No, Darsi Pace non è la soluzione istantanea dei problemi (e non promette di esserlo), come una parte di noi vorrebbe, in modo alquanto impaziente. Ma è forse qualcosa di più, è un possibile percorso amichevole e cordiale, fatto da buone guide, costruito non su una improvvisazione ma su una robusta architettura di idee e di pensiero. Un percorso totalmente nella modernità, perché della modernità ha tutto, proprio tutto, meno che il nichilismo.

    Ve lo assicuro. C’è tanto da raccogliere, da qualsiasi posizione uno arrivi. Proprio tanto.

    Ringrazio Marco e tantissimi in DP, formatori, formandi, praticanti, che mi hanno aiutato, sopportato, valorizzato, guidato. E che lo stanno ancora facendo. E temo per loro, che dovranno continuare ancora…

  3. Ad maiorem Dei gloriam, mi verrebbe da dire, con Ignazio…. vi ringrazio tutti di cuore, il vostro entusiasmo ci conforta tutti, ci sprona ad un’azione diffusiva e divulgativa sempre più convinta, meno timida. Ormai abbiamo 19 anni, stiamo per uscire dalla stagione dei teen-ager, e quindi una nuova maturità ci attende. Vedo all’orizzonte infatti straordinarie opportunità di dinamizzare un mondo tanto frenetico in superficie, quanto statico e inerte nel profondo.
    Diamoci da fare, lo Spirito che dà la vita, ce la dà sempre in abbondanza….. basta concederci il gusto di riceverla, senza troppa paura.
    Marco Guzzi

  4. Per me questo sarà il settimo anno in darsi pace, quando sono entrata ero praticamente la partecipante più giovane (fatta eccezione per un paio di ragazzi che facevano parte della cerchia dei conoscenti di dp). Io arrivai invece per motivi miei. Vivevo all‘estero e tutte le certezze della mia vita erano crollate, ed io con loro. Ho proprio sperimentato nella carne il significato di „essere a pezzi“. Che dire, non ho certezze ma una sola sicuramente: sarò sempre grata al movimento e a Marco per tutto quello che ho imparato, vissuto, sperimentato in questi anni e che non smette di stancarmi, perché la trasformazione è così, è dinamica! E ancora oggi la mia vita, come quella di tutti d’altronde, é piena di difficoltà, interiori ed esteriori, ma cambia il modo in cui si affrontano, cambiano i pensieri, la qualità delle emozioni. Quello che ho trovato qui non l’ho mai trovato da nessuna parte, la condensazione di quello che ho sempre cercato: chiavi interpretative serie e approfondite, mai scontate, mai banali, il lavoro interiore e la ricerca spirituale, seria e libera. Ad oggi (ahimè) non sono più la più giovane, tantissimi ragazzi continuano ad entrare, trovando qui un luogo bellissimo. C’è solo da aggiungere che le persone che arrivano sono davvero di tutti i tipi, una varietà che non ho mai riscontrato nemmeno all‘università e veramente ci si sente liberi di essere quello che si è. Scrivo queste parole perché mi sento davvero grata e il minimo che posso fare è condividere la mia esperienza. E poi perché sono una timida ed è sempre una lotta feroce scrivere, ma anche su questo….work in progress!

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