L’universo delle Psicoterapie (1): la Paura e la realizzazione dell’Essere

Commenti

  1. Caro Michele,
    Grazie per questo post, che attendevo da tempo. Mi sembra che l’impianto del vostro progetto incontri pienamente le aspettative che avevate suscitato al momento del suo annuncio, e posso solo intuire il lavoro davvero titanico che debba starci dietro. Non posso che farvi, quindi, i migliori auguri di un proficuo lavoro che, sono sicuro, risulterà di grande interesse per tutti noi. Di nuovo: grazie!
    Benigno

  2. Grazie mille Benigno,
    anche io come referente del gruppo AttraversaMenti auguro a tutti che si possa fare della buona informazione e sintesi creativa tra i metodi più efficaci per procedere nell’opera di liberazione della nostra anima dalle distorsioni di un pensiero materialista o scientista, così come sperimentiamo nel cammino delle annualità, e realizzarsi sempre più nella gioia.
    Continuiamo a commentare.
    Saluti??

  3. Ottimo lavoro. ci sarà di grande aiuto e conforto. Per ora una piccola condivisione, maturata dalla mia esperienza personale e professionale e dalla frequentazione dei gruppi DP: a fronte dell’angoscia esistenziale dell’essere umano, inteso come singolo e come specie (la paura del non essere-del non senso-di essere colpevole) l’uomo nel/del mondo da solo non ce la fa: per quanto si agiti e si dia da fare, cercando di essere sempre più ( più bello, ricco, informato-formato, competente, impegnato, meritevole, tecnologico, presente, taggato con like, …) non riesce a trovare “giustificazione”, nel senso di percepirsi come “giusto”, meritevole di vita. Ha bisogno, mi sembra, di un terreno più profondo, solido e fertile di quello che “questo mondo” può garantirgli. Le psicoterapie dove collocano le loro/nostre radici? Questo lavoro certamente ci aiuterà a comprenderlo. Grazie.

  4. Maria Carla dice

    Partire dalle nostre paure più profonde, anzi, dalla nostra paura fondamentale rispetto alla morte e alla vita, credo sia il passo giusto per affrontare quegli “attraversamenti” che il gruppo che si interroga sul nesso psicoterapia/spiritualità ci propone di fare.
    SÌ, perché la paura, l’angoscia che pervadono spesso le nostre vite ci paralizzano, ci fanno sentire impotenti, senza alternativa…ma come spesso ripete Guzzi dare senso alla nostra esistenza è un atto creativo, siamo nati con questa potenzialità.
    La “defusione cognitiva” di cui ci ha parlato Michele in fondo non è altro che lo ‘staccarci’ , il lasciar andare, l’abbandonare tutte quelle convinzioni errate che ci hanno portato al disagio che viviamo per attingere a quel serbatoio di creativita’ che ci contraddistingue come specie…ben venga tutto ciò che può apportare ulteriore luce alla nostra coscienza, a tutto ciò che ci può aiutare a sentirci sempre piu’ liberi di essere e di agire nel mondo.
    Grazie Michele e a tutto il gruppo,
    mcarla

  5. Cara Silvia,
    nel secondo prossimo post si parlerà di cosa la terapia cognitivo-comportamentale ACT propone come metodo dopo aver accettato o accolto lo stato di disagio. Lo accenno qui per rispondere al quesito delle “ radici”: l’ACT propone di riferirsi ai “ valori “ personali e di immaginare o scegliere azioni efficaci e più congrue rispetto a quelle precedenti lo stato di malessere.
    Sinceramente io mi pongo in un atteggiamento un po’ critico circa questo Commitment, questo agire secondo valori. Nel senso che mi pare che l’attenzione è ancora troppo focalizzata sul mondo esterno, su come attivarsi ma seguendo ciò che nel mondo possa funzionare meglio.
    Ma noi sappiamo che il mondo non è una variabile neutra, né tanto meno i valori!…
    Per cui ci dovrà essere un modo più profondo e personale per queste
    “ radici”, sulle quali ragionare molto ma molto bene! Ciao

  6. Grazie a te Maria Carla, nei prossimi post sul tema amplieremo la riflessione su come prenderci cura della paura, e come intervengono su tale tema gli approcci psico-clinici terapeutici, ma anche noi proporremo valide alternative fondate e illuminanti.
    A presto?? M.

  7. Maria Carla dice

    Silvia Roa…qual buon vento!
    Mi permetto di utilizzare questo spazio per salutarti e …ringraziarti per avermi fatto conoscere il movimento DP 8-9 anni fa!
    Forse non ricordi ma ci eravamo conosciute a Merate, in occasione di un seminario di Vito Mancuso presso il Centro di riabilitazione della dott.ssa Bertele’…
    Si era creato un gruppo che, soprattutto tramite mail, si teneva in contatto ( e anche tu per un breve periodo ne avevi fatto par-
    te).
    Un caro saluto, ciaooo!
    mcarla

  8. Questo iniziale approccio sistematico alle correnti psicoterapeutiche oggi sul “mercato”, apre importanti spazi di riflessione che possono aiutare nella conoscenza e nella valutazione critica del percorso terapeutico analizzato. Emerge con chiarezza come in una psicoterapia i principi ispiratori che la guidano, non sono solo dei fondamenti teorici, ma una parte sostanziale di tutto il lavoro ed elemento fondamentale per il raggiungimento – o meno – della guarigione.
    Il mistero della psiche umana, questo “soffio” che ci anima, non può essere imbrigliato in una concezione ideologica definita, che finirebbe per soffocarlo ulteriormente, proprio nel momento della sua sofferenza conclamata. Perciò risultano illuminanti – seppur apparentemente di parte – le osservazioni critiche ed il puntuale riferimento alle indicazioni ed alla prassi di Darsi Pace. Trattandosi di un lavoro comparativo, non dispiace vedere esplicitato anche il punto di vista di chi presenta il lavoro stesso: si rivela come un opportuno elemento di chiarezza.
    Pertanto, già questa prima parte, crea la legittima aspettativa di una disamina ad ampio raggio che aiuterà gli interessati ad orientarsi con più sicurezza nella delicata ed impegnativa scelta di un indirizzo di psicoterapia. Grazie Michele e buon proseguimento a te ed a tutto il team.

  9. Giuliana Martina dice

    Lavoro davvero mastodontico quello che comincia a prendere corpo all’interno del Gruppo Psicologia e Spiritualità e che si dona nel suo farsi.

    Michele riesce a dirne tutta la complessità e al contempo ad evidenziare l’urgenza di affrontarla, di penetrarla senza paura ” con l’animo desideroso dell’umile servitore che è responsabile e fermo, chiaro nello sforzo di una visione illuminata, annunciatore nello Spirito.”

    E’ la visione spirituale che, a mio parere, dà respiro a questo grande lavoro, entrare nel mistero metamorfico dell’Io che si lascia conoscere ma non rinchiudere dentro astratte definizioni.

    La sfida in cui si sono lanciati i Gruppi di Creatività Culturale nati all’interno di Darsi Pace è quella di aprirsi ad un pensiero che ascolta, ad un nuovo possibile umanesimo, ad una conoscenza che si fa nei corpi attraverso la disponibilità a mettersi in gioco e a lasciarsi trasformare nella relazione che cura e risana.

    Sfida grandiosa e affascinante!
    Grazie!

  10. Ciao Amedeo,
    certo, dici bene, dovremo esplicitare anche la nostra posizione o visione, come avrei/avremmo previsto lungo il dipanarsi dello studio. Già dal prossimo post si entrerà nel merito. A presto ??

  11. Eh si, Giuliana, sfida grande ma che si sprigiona da un fuoco interiore che vorrebbe arrivare al centro delle cose, al cuore. Temo però che il mistero dell’umano sia quella cosa sulla quale non si riesce mai a dire tutto,.. per cui mi consolo nel pensare che in fondo il progetto è solo un contributo che si affianca a tanti altri, ma che al contempo possa far condividere concetti o acquisizioni che possano servire in quelle occasioni della vita in cui siamo alle prese con un aiuto da dare, un cambiamento da sostenere o proporre. Comunque un diffondere un sapere che poi riguarda un bene prezioso di ognuno, la psiche, che abbiamo tutti.
    Grazie per il sostegno. Non farmelo mancare ???

  12. Sono estremamente felice di questa iniziativa che richiederà un grandissimo impegno sia in termini di tempo che di energie. Penso sia di grande interesse fare il punto della situazione attuale, anche per quanto riguarda lo stato della salute mentale e ciò che le strutture pubbliche mettono in atto per la sua promozione. In questo momento vedo una grande confusione e scarsa attenzione soprattutto verso le nuove patologie che stanno insorgendo tra i giovani (vedi hikikomori). Sarà molto stimolante confrontarsi su questi argomenti per poter poi elaborare una risposta che possa giungere da una visione cristica del mondo. Complimenti e buon lavoro.

  13. Questo lavoro arriva in un momento particolare per me . Sento che mi aiuterà a riordinare i tasselli che si aggiungono continuamente in questo percorso. Sono nella seconda annualità.
    Grazie del lavoro che avete avviato, vi seguirò .
    Mimma

  14. Grazie Mimma dell’augurio.
    Seguici, perché questi tasselli sono aggiunti con un’intenzione riflessiva, seguendo un percorso che ha un filo, e che vuole portare a fare luce su ciò che in modo sintetico e chiaro nelle pratiche psicoterapeutiche può far procedere in un allargamento della coscienza e nell’apertura alla vita spirituale, proprio in questo connubio tra lo psichico dell’umano e il divino del mistero. ??

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