La morte e la speranza. Dentro ogni limite, l’aperto illimitato

Commenti

  1. Decidere cosa credere, cambiando radicalmente l’impatto con il mondo.
    Non è dato, in se: lo decido io.

    L’uomo di oggi non l’ha capito bene, dice Marco e io direi anche di più, non l’ha capito,
    affatto. E’ terribilmente reale la profilazione dell’uomo
    funzionale al consumo. Ed è terribilmente bello che
    venga così individuato, smascherato. Sì questo ci insegnano, oggi. Non dobbiamo
    chiederci se c’è
    vita nell’universo, ma cercare il gestore telefonico più
    conveniente.

    Universo. Marco assai giustamente inquadra questo “nuovo” profilo umano con un modello di universo.
    Per ogni modello di uomo esiste difatti un modello di universo.
    La storia ce l’ha insegnato
    bene.

    Una nuova cultura deve riaprire le antiche domande.
    Decidere di credere in cosa credere.
    Un tragitto di nuova libertà.
    Finalmente.

    Devi
    decidere.

    Eccolo: l’universo, riaperto.

  2. Caro Marco, concludere ricordando le trasmissioni radiofoniche di un tempo mi ha fatto ritornare giovane! Ricordo bene quella sera sul tema “l’indispensabile”, e le toccanti parole della dicianovenne suicida; ancora risuonano in me. Credo fosse la stagione serale di radio2 rai 1992/’93 con altissima qualità e ascolti. Quelle sere noi davvero volavamo come gli uccelli di Battiato: voli indescrivibile ed ascese velocissime. Avevo 28 anni e, oltre aver già perso la vista quattro anni prima, da poco erano anche comparsi alcuni preoccupanti e inusitati segnali d’impaccio alle gambe, e una facile stanchezza diventando così difficoltoso comandare a lungo i pedali della bici. Oggi non mi alzo dalla mia sedia a rotelle e anche la visione è più offuscata. In questa lenta costante evoluzione di una rara malattia cronica che non ha cure il tuo incontro e poi l’ascolto di tanti dialoghi e confronti è stato una grande compagnia, e uno stimolo ad affrontare e a valorizzare il percorso di una vita segnata da limitazioni funzionali sempre più pesanti. Il riferimento che fai ai grandi poeti citati sono da custodire, e magari memorizzare come preziose gemme di consolazione e risanamento.
    E, riascoltando ancora mi pare di comprendere meglio quanto conta il valore della mia forza nel credere quanto è grande la bontà di quell’Intelligenza in cui l’universo intero si muove, vive e ci fa respirare, e continuamente rigenerare per lo splendore del bene di ciascuno.
    Un caro saluto a tutti voi! Grazie per ciò che ci doni, con impegno, fatiche e tanta passione.
    Un abbraccio.
    Fabio.

  3. Stefano Sandron dice

    Caro Fabio.
    Apprezzo e condivido con te il riferimento alla fatica della carne, che nella vita si manifesta in tanti modi.
    Questa carne “affaticata ed oppressa”, per me sta prendendo sempre più valore di “luogo sacro”. Perché come tu dici, in un forte gesto di fiducia, in questo “luogo”, avvengono cose a volte quasi impercettibili, ma sorprendenti, e l’abisso che ci abita, capita che diventi ciò che È, luogo di espansione.

    Un caro saluto.
    Stefano

  4. Grazie di cuore, caro Fabio, la tua memoria affettuosa e profonda è sempre per me motivo di consolazione e di nuovo slancio. Un abbraccio. Marco

  5. I vostri commenti mi hanno portato a rileggere le parole dei versi che concludono il libro di M.G.: “IL CUORE A NUDO” edizione Paoline 2012 – pag. 138.
    Li trascrivo di seguito con piacere, e li memorizzo.

    “Tutto procede per il meglio, non temere.
    Vedrai l’Eterno
    Compiere in te opere sante, opere senza uguali.
    La tua azione
    ————— Fiorirà al’improvviso
    Giorno per giorno. Io ti prometto
    La forza del mio getto
    Dritto e potente nel cuore.”

    Ma credo sarà sicuramente ancora meglio ascoltare, come un grande dono, la voce del poeta, che legge il testo, alla chiusura di questa importante e magnifica conferenza il cui video si trova nel link:

    https://www.youtube.com/watch?v=c9R0vK_hBDA

    Ringrazio degli stimoli ricevuti per questa gran bella ricerca.
    Fabio.

  6. mario murredda dice

    grande marco sei una buona speranza !

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