Un evento Indispensabile!

Commenti

  1. Giuliana Martina dice

    Cominciavo a lavorare agli inizi degli anni settanta, avevo avuto la fortuna di studiare e di introdurmi in ambito lavorativo al termine degli studi, avevo avuto la fortuna di scegliere la professione che desideravo fare e di poterla esercitare per più di quarant’anni. La realtà sociale di allora era diversa da quella attuale, c’era fermento, voglia di cambiare, i giovani come me correvano a prendersi la vita.

    Verso la metà degli anni ottanta cominciavo a respirare un altro clima sociale e a soffrire nel vedere sbriciolarsi la scuola che avevo sognato e i diritti per i quali avevo lottato. Mi mancavano gli strumenti per leggere e interpretare la trasformazione in atto standoci dentro.

    Oggi urge ed è indispensabile farlo.

    Ci aspetta e ci chiama un immenso lavoro interiore e storico-culturale che purifichi le parole, i concetti e li riporti al giusto significato, una rivoluzione culturale che rianimi la politica.

    Servono menti lucide, nervi d’acciaio e molto coraggio per una rivoluzione culturale, come dice Bauman; per me significa diventare puri come colombe e astuti come serpenti.

    A vent’anni non lo capivo, ora comprendo che astuzia e purezza di sguardo sono connesse.

    Grazie Gabriele e grazie ai giovani de L’Indispensabile per farmi respirare la freschezza di un nuovo inizio che voglio vivere insieme a voi.

    Giuliana

  2. “… la rivoluzione è già presente nella creazione di nuovi linguaggi, nell’atto sovversivo di rompere il monolinguismo della cultura dominante che protegge e legittima questo sistema. Per ripartire infatti c’è bisogno di mettere insieme piani diversi: la politica e l’interiorità, il pensiero e l’azione.”

    …e la poesia, e la scienza, aggiungerei alla giustissima frase di Marco. Dal linguaggio nuovo nasce la percezione di nuove possibilità, balugina la eventualità di uscire dalla gabbia, con probabilità finalmente nonzero. Grazie ragazzi, siamo con voi e partecipiamo con voi nella costruzione da zero di un inedito spaziotempo, con moto di rivoluzione (che poi è una garanzia, astronomicamente parlando), perché passando da un nuovo modo di vedere le cose, di guardare le stelle, ci vestiamo di un nuovo modo di essere uomini, di essere presenti qui ed ora. Di essere vivi.

    E costruire un universo in espansione, un universo vivo.

  3. Stefano Sandron dice

    Confesso l’imbarazzo nel non avere strumenti di confronto su questi temi.

    Condivido solo alcuni desideri profondi che affiorano dalle mie inquietudini e dissipazioni.
    Vorrei smonetizzare la politica, l’economia, il lavoro, l’uomo, me stesso.
    Vorrei capire e far capire che l’uomo (io) non è monetizzabile, non è asservibile a nessuno, tanto meno al denaro.
    Capire e far capire che “io… (come essere in cui l’Umano abita)… sono il valore!”… perché abitato dal Pensiero.
    Ciò che dà valore (anche al denaro) è l’uomo… L’io.
    Il denaro è solamente una intelligente rappresentazione di ciò che vuole significare, cioè…. potere.
    Fino a quando ne avremo ancora bisogno?
    Il potere che i soldi rappresentano… è il potere del PENSIERO, dal quale l’uomo è contattato, creato, e che solo l’uomo può ascoltare in sé stesso.
    L’uomo ha inventato il denaro ed ha il potere di dare al denaro il valore che merita.

    Per me Il lavoro prima di tutto, non è un problema esterno, ma interno… Io sono il luogo del lavoro! il lavoratore e il lavorato …
    devo Continuamente lavorare per liberarmi di me per accogliere il Sé dicente, nella speranza di sentirmi dire nuovo.
    Per questo o io divento il lavoro, od ogni mia attività, da creativa (cioè vera novità) diventerà proiettiva delle mie distorsioni e della mia alienazione, come per altro sperimento quotidianamente in me, nella mia vita.

    Buon lavoro a tutti

Inserisci un commento

*