Da auto-re ad esigente, andata e ritorno

Commenti

  1. giancarlo salvoldi dice

    Cara Iside, anche in questo campo l’approccio illuministico e positivistico è , parafrasando la matematica, “condizione necessaria ma non sufficiente”.
    Come proponi tu, la relazione deve qualificare il medico e la medicina del futuro.

    Esattamente quanto possiamo imparare dal coronavirus portatore della Morte che miete ogni giorno centinaia di vite nella mia Valle seriana e in bergamasca, e ne falcidia decine di migliaia ovunque.

    Lo scandalo è la morte, ma quello che ci fa piangere è il morire da soli, con la sensazione di solitudine totale, anche se infermieri e medici e volontari e suore non abbandonano nessuno.

    Come ha detto Beschi, il vescovo di Bergamo, c’è bisogno del gas ossigeno per i polmoni dei malati, ma c’è bisogno anche di un altro ossigeno, quello di una conversione fondata sull’Amore, capace di delineare un profilo antropologico nuovo, pensiero e cultura nuova, con stili di vita diversi.

    Abbiamo constatato tutti, col pochissimo che abbiamo visto di questa ecatombe, che i moribondi avevano bisogno dei respiratori ma al tempo stesso coi loro occhi imploravano vicinanza e conforto, per non precipitare nella disperazione: ai sanitari veniva chiesta una relazione, veniva chiesta la medicina dell’empatia.

    Grazie del tuo bel trittico, GianCarlo

  2. Soltanto a partire da una nuova modalità di essere-in-relazione-fiduciale potremo ricostruire la nostra umanità, il nostro modo di stare al mondo.
    Questa esperienza ci sta facendo toccare con mano la nostra sconsideratezza e le sue pesanti conseguenze. E questo in tutti gli ambiti: il parametro economico (della convenienza di pochi) come unico criterio per le scelte politiche, il consumo selvaggio, la depredazione delle risorse, l’organizzazione globale-a-tutti-i-costi del mercato, la mobilità forsennata, uno stile di vita sprecone ecc. In questo periodo si accentuano le conseguenze in modo particolare sul sistema sanitario che rischia il collasso, dato che è stato gestito a partire da tutto fuorché dall’umano di cui dovrebbe prendersi cura.
    Voglio sperare con tutta me stessa che davvero nulla torni come prima. Mai come ora abbiamo bisogno di crederci e di impegnarci per un ritorno in avanti, come dice Guzzi, imparando dall’esperienza, non negando l’evidenza, smettendo di pestare i piedi e volere il giochino, perché ciò che mi piace nell’immediato non necessariamente è ciò che è giusto per una vita buona/gustosa.
    Questa potrebbe essere l’ultima chiamata, sarà bene non perdere l’occasione…
    iside

  3. Mi auguro che tutti questi buoni propositi (che tra l’altro hanno vecchia data), che veramente mi piacerebbe vedere realizzati, contemplino anche una minor presunzione da parte dei medici affinché con umiltà accolgano e imparino dai sistemi non convenzionali e olistici di cura i quali anche in questo tempo di pandemia, stanno dando, senza che se ne dia notizia o se la si da è solo per denigrare e screditare. Certo, perché questo avvenga, è necessario far cadere molti interessi e legami con le lobbies farmaceutiche e mettere finalmente al centro del nostro vivere l’UOMO, NON IL DENARO. E perché ciò avvenga è necessario che nelle coscienze di tutti avvenga una conversione. Ma finché dominerà il pensiero unico, “scientifico”, non si andrà mai da nessuna parte.
    Grazie

Inserisci un commento

*