LO SPETTRO DEL POPULISMO

Commenti

  1. GianCarlo Salvoldi dice

    Osserviamo con lucidità, con attenzione e con studio, questa realtà intollerabile ma avvolgente e omologante.
    E fai bene, Andrea, a proporcela con “furore spirituale” ma anche nel distacco e in leggerezza, e con allegra ironia.
    Quello che serve non è certo bruciare nelle strade i cassonetti dell’immondizia, cosa banale e perfettamente inutile.
    Serve invece svegliarsi da torpore e rassegnazione, resistere alle tendenze verso “Matrix” e “Orwell”: e questo richiede che partiamo proprio dalla pratica meditativa, che ci mantiene collegati ad altro dai mass media, e ci porta in luoghi di libertà dello spirito e quindi ci rende capaci di critica e di una insurrezione radicale e pacifica nei confronti sia delle culture novecentesche che di quelle finte nuove che stanno sciogliendosi come neve al sole.
    Se non entriamo in questa dimensione continueremo a restare contenti da grulli in prigioni dorate, come rischia di accadere oggi e come del resto accadeva millenni fa. Ricordo infatti che oltre mezzo secolo fa, ai vespri domenicali, cantavo in gregoriano versi latini che dicevano” Aures habent et non audient, oculos habent et non videbunt…” : coloro che già allora erano imbambolati dal pensiero dominante “hanno occhi ma non vedranno, hanno orecchie ma non sentiranno, hanno mani ma non palperanno, hanno piedi ma non cammineranno”. Significa che tanti intellettuali da salotto e trombette della informazione politicamente corrotta non toccheranno palla e non andranno da nessuna parte, anche se intanto fanno gravi danni.

  2. Eh sì, cari Andrea e Giancarlo, continuando cosí non andremo da nessuna parte; e proprio questo mi fa chiedere: c’ è qualcuno che ha una minima idea di dove andare?
    Voglio dire, oltre il post grillini, quale direzione alternativa, reale e concreta?
    Io mi sento in un una palude, piú che in gabbie dorate: sempre la stessa acqua sporca! Sí la pratica, il lavoro di scardinamento egoico, la preghiera (trovo che il Magnificat sia il manifesto piú sovversivo: crederci!) ma la difficoltá piú grande mi sembra la presenza concreta di una aggregazione consapevole, energetica, e come ripete Marco, allegra! Purtroppo avverto che spesso tutto si ferma all’ informazione, anche se alternativa, piuttosto che all’ azione. O forse mi sbaglio? Saluti

  3. GianCarlo Salvoldi dice

    Cara Bruna, capisco bene la tua insofferenza per questo stato di cose e la voglia di fare qualcosa di concreto e visibile.
    Fare azioni violente, oltre che sbagliato e anche controproducente, ce lo dice la storia che non risolve niente.
    Fare nuovi partiti è uno sport italiano che ha già fatto ridere o piangere troppo, con consensi dello zero virgola.
    Lentamente si è capito che il personale è politico e penso che a maggior ragione lo spirituale ha implicazione politica.
    Del campo di sterminio nazista Etty Hillesum ci ha mandato una verità grande: per combattere il male del mondo che domina la politica e l’economia e la società si deve prima strappare il male che alberga nell’essere umano.
    Le rivoluzioni che hanno realizzato il comunismo e il nazismo hanno versato fiumi di sangue e poi sono fallite.
    Allora capiamo che “L’Indispensabile” è costruire un cambiamento di pari passo dentro e fuori di noi.
    Lavorare sulla nostra conversione personale è la precondizione per una politica nuova e realmente diversa.

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