Come ogni anno, a settembre i Gruppi Darsi Pace si aprono ai nuovi praticanti che desiderino sperimentare il metodo avviato nel 1999 da Marco Guzzi.
La prima annualità inizierà sabato 9 ottobre alle ore 17.30 all’Università Salesiana di Roma: l’incontro sarà aperto a tutti e trasmesso in diretta sulla pagina fb.
Darsi Pace è anche un GRANDE CAMPO DI EVENTI, e numerose altre iniziative sono in programma: le dirette facebook dal 15 settembre, il convegno Rovesciare la Piramide, organizzato dall’Indispensabile il 19 settembre, le riflessioni sulla pagina facebook di Darsi Scuola.
Ed è proprio la testimonianza di una docente, Paola, che da tanti anni frequenta i Gruppi Darsi Pace, che vi proponiamo in questo articolo, nella convinzione che le storie dei praticanti siano una miniera di esperienze vissute in grado di illuminare e far fiorire nuove soglie di consapevolezza nelle persone in ricerca.
DARSI PACE: non perdiamo questa fondamentale occasione per riprendere il filo della nostra esistenza e per proseguire il cammino con rinnovato vigore e speranza!
Vi aspettiamo numerosi!!! (tutte le informazioni le trovate su questo sito, sulla destra dell’home page).
Si pensa spesso – chissà perché? – che i docenti e gli educatori debbano essere sempre figure irreprensibili, perfette e quindi, qualunque cosa di sbagliato facciano debba essere immediatamente giudicata e messa al pubblico ludibrio.
Ebbene: molto spesso si dimentica che quei docenti ed educatori sono anch’essi delle persone come tutte le altre, con i loro lati vulnerabili, fragili e soprattutto con il loro bagaglio di storia personale che sicuramente influenzerà il loro modo di agire.
Ecco, dunque, l’importanza di una sana formazione per i docenti e soprattutto di un indirizzo culturale e spirituale dove poter migliorare il proprio sé.
Partecipo al Percorso di Darsi Pace dal 2006: sono quindi tantissimi anni che frequento i gruppi. Nei primi anni con molta curiosità e poi con sempre molto piacere ed interesse e sempre con grande entusiasmo.
Ed ogni anno per me è una scoperta continua.
L’esplorazione interiore è sempre molto affascinante ma soprattutto, perché no?, anche molto proficua e questa è soprattutto la motivazione trainante del percorso, in quanto gli effetti si vedono, eccome!
Tantissimi anni fa, circa venti, quando ancora non sapevo nulla del precorso di DP, nella mia vita lavorativa di docente di Scuola Primaria, mi sono imbattuta in un bruttissimo, terribile periodo della mia vita. Certamente ero anche inesperta; da pochi anni ero entrata di ruolo e certamente cercavo di fare e di dare tutto il possibile per farmi ben volere da tutti e per dare il meglio di me stessa.
Ma nella mia vita personale successe il finimondo: nel giro di soli un paio di mesi mi accaddero avvenimenti che mi destabilizzarono del tutto. Un atroce tradimento, un voltafaccia incredibile da chi pensavo mi avesse amato veramente, tanta solitudine, disorientamento, anche un furto in casa, abbandoni e disinteresse da chi non pensavo, un incidente stradale che fortunatamente non mi creò mali fisici ma che distrusse totalmente la mia auto.
Tutto questo, in una ragazza a quel tempo molto sensibile ed impressionabile, procurò una grandissima fragilità fisica e psicologica.
E nel mio lavoro di maestra tutta questa fragilità e senso di smarrimento generò un deciso peggioramento del clima e delle relazioni all’interno della mia classe. Io ero de – centrata, e così i miei allievi di 11 anni (di quinta elementare, quindi) se ne accorsero e, non sentendomi più come il loro punto di riferimento, come la loro insegnante che per 4 anni era stata la loro roccia, cominciarono, purtroppo, a lasciarsi andare, anche dal punto di vista comportamentale, lasciandomi ancor di più in una difficoltà di gestione della classe, che si aggiunse a tutte le mie altre preoccupazioni.
Risuonano benissimo in me le parole scritte da Antonella Ruzza, Pedagogista clinica, insegnante di Scuola dell’Infanzia e praticante dei Gruppi DP, quando nell’articolo “La formazione alla sicurezza e alla salute per gli operatori della scuola”, pubblicato nella Rivista “Nuovi Orizzonti” (Anno quarto- numero 7, Gennaio\Giugno 2012) scrive : “ all’interno della classe si sviluppano delle forze inconsce che si incontrano, si incrociano o si oppongono, si rinforzano o si distruggono. Tutto ciò avviene perché gli alunni proiettano sull’ insegnante i conflitti già vissuti all’interno della propria famiglia con le figure genitoriali. Anche l’insegnante rivive i propri conflitti in seguito ad una reazione dei propri alunni. Tali dinamiche hanno modo di presentarsi quando viene meno il controllo delle proprie emozioni…..”.
Tutto ciò è stato vissuto in prima persona da me stessa, perché più i miei alunni, per di più in fase pre- adolescenziale, cercavano di provocarmi, di mettermi alla prova e più io, che non ero centrata e soprattutto non mi sentivo affatto radicata nel mio lavoro, mi di-speravo sempre più, aumentando così il mio senso di inadeguatezza. Ero stata lasciata totalmente sola dalle colleghe e dalla Dirigente che vedevano esclusivamente in me la causa del problema della classe. Vivevo malissimo ogni giorno di scuola ed aspettavo con ansia la fine di quell’ anno scolastico così terribile.
Toccando il fondo in tantissimi ambiti della mia vita, affettiva , lavorativa, amicale e familiare, non mi restava altro che abbandonarmi fino in fondo al mio Dio, che sentivo vicino a me. Faticosamente intravidi una via di uscita e, finalmente, con l’arrivo dell’estate, qualcosa cambiò.
Dopo qualche anno, appunto nel 2006, ebbi il grande incontro con Marco Guzzi e con i nostri gruppi Darsi Pace.
Qui ho imparato ad osservare sempre meglio, con distacco e benevolenza, le mie fragilità, i miei pensieri e comportamenti distorti derivanti dalle mie conclusioni errate che mi porto dall’ infanzia e che emergono in continuazione. Ho imparato il lavoro continuo sulle emozioni, la meditazione che placa e “dà pace” ai miei tumulti interiori, la conferma che solo con l’abbandono fiducioso riesco ad intravedere, ascoltare ed a scoprire parole nuove di Salvezza che mi danno la vera forza per trovare sempre una via di uscita dal gorgo buio della di-sperazione.
Oggi, insieme ad altri docenti, faccio parte del Gruppo Darsi Scuola che vuole, appunto, approfondire con un linguaggio nuovo il tema dell’Educazione e della Scuola.
E quindi ora posso affermare con convinzione che è proprio vero che ogni turbamento personale, piccolo o grande, ogni pensiero negativo, ogni preoccupazione che noi docenti portiamo con noi in classe, se non sono ben individuati, osservati, accolti e levigati, porteranno sempre ad una relazione non integra, non serena, non pacifica, non educante.
Occorre lavorare sempre sul sé, e solo in questo modo, pazientemente, si potrà essere un prisma per i propri alunni, un oggetto che riflette luce a loro, perché è questo quello che gli alunni chiedono e vogliono da noi: una Luce. Cercano una Speranza, una persona che, oltre ad insegnare loro la materia, che comunque va appresa, sia pacificata con se stessa, una persona che li ascolti, li accolga, li faccia sentire esistenti all’interno della classe e li faccia sentire ben voluti.
Se il docente, per vari motivi personali, o anche lavorativi, non è pacificato con se stesso, il suo lavoro sarà sempre incompleto, e, pur cercando di dare il meglio di sé, non riuscirà mai a raggiungere una serenità e la vorrà cercare nei propri allievi, incolpandoli o magari pretendendo da loro una maggiore disciplina, oppure se la prenderà con i colleghi o con la scuola, ma sarà sempre come un uccellino in gabbia che batte le ali in continuazione, senza mai volare veramente e facendosi anche del male.
Liberiamoci da questa gabbia, cerchiamo la chiave della porticina da dove poter uscire: cerchiamo, sempre con umiltà e tanta fatica, la strada per poter essere integri e ben radicati interiormente per poter essere uccellini cinguettanti e felici di volare!
Io, grazie a Dio, ci sto provando da anni nel Percorso Darsi Pace, percorso dove ho intravisto e trovato questa chiave, che va sempre cercata, con gli esercizi di auto-conoscimento, con le meditazioni, con gli spunti culturali.
E’ importante che questa chiave giri, giri tra noi docenti, per poter migliorare il mondo della Scuola, delle bambine e dei bambini, dei giovani, del nostro futuro.
E la grande responsabilità di noi docenti si rispecchia perfettamente nelle parole che caratterizzano proprio il motto di Darsi Pace: “ liberazione interiore, trasformazione del Mondo”.
Bellissima testimonianza. Grazie ??????
Grazie Paola!!
Bellissima e profonda testimonianza di come il cammino in darsi pace possa rinnovarci nel profondo del nostro essere veramente umani.
Come ben dici, trovando saldezza nella nostra postura interiore possiamo ritrovare continuamente la nostra integrità e divenire punti di riferimento credibili per i nostri alunni.
Solo così la nostra fioritura si espande con un profumo inebriante.
Ti abbraccio, Rosanna.
Grazie Paola della sincerità e autenticità della tua testimonianza in cui ogni insegnante, se si ferma ad osservarsi, si riconosce. Sei riuscita a trasformare un tabù, la vulnerabilità che un insegnante non può mostrare, in una forza creatrice e rigenerante che se sviluppata e ascoltata può trasformare l’insegnante in un prisma che riflette e fa passare luce da e in varie direzioni. Ti abbraccio Paola con tanto affetto.
Grazie Paola.
“Toccando il fondo in tantissimi ambiti della mia vita, affettiva , lavorativa, amicale e familiare, non mi restava altro che abbandonarmi fino in fondo al mio Dio, che sentivo vicino a me. Faticosamente intravidi una via di uscita e, finalmente, con l’arrivo dell’estate, qualcosa cambiò.”
Grazie Paola. Ho sempre molto bisogno di essere messo davanti a “testimoni” così.
Gente che non ha paura di affrontare la sua “stagione all’inferno” per dirla con Rimbaud.
E che parla di una cosa bella, di una speranza.
Grazie di cuore.
Grazie a voi , ” compagni di cordata”, per i vostri commenti e per le belle parole!….
Nei nostri lavori di autoconoscimento ci mettiamo a nudo con noi stessi; a volte non è facile, lo sappiamo…. ma anche se è una strada in salita abbiamo sempre la speranza di arrivare a godere di un bellissimo paesaggio!
Buon cammino a tutti!
Carissima Paola , ho letto volentierissimo la tua preziosa testimonianza .
conservo il ricordo delle condivisioni nei gruppi , delle chiacchierate agli intensivi che continuavano davanti alla pizza serale …
Sento il tuo entusiasmo nel portare avanti la tua missione di insegnante , ora rafforzata dall’impegno in darsiscuola .
Ho letto proprio ora del percorso di darsiscuola come aggiornamento per i docenti …..preziosissima opportunità per alunni , docenti, e famiglie .
Auguro a tutte le docenti di darsiscuola un cammino di crescita importante ….a te Paola, a Lula, a Rosanna , Stefania….un abbraccio IRENE ( Irenilde )
Grazie Irenilde!
Un abbraccio!