Errore di metodo esistenziale

Commenti

  1. Luca Biagini dice

    Bellissimo scritto che mi trova in sintonia

  2. Veramente bello, dottoressa, complimenti! Fa molto riflettere, specialmente sulla fragilità e la forza che si compenetrano nella biologia e su quanto sia importante ed efficace l’aspetto umano del ‘tecnico mistico’, già terapeutici e mai da sottovalutare o dare per scontati, visto che alcuni sguardi specialistici talvolta inceneriscono.
    Più vivo e più mi rendo conto che c’è tanto da conoscere : è dunque più interessante quando parte di questa conoscenza ci viene donata da una persona, anziché andarsela a cercare via web…assume una dimensione anche più ‘affettuosa’, aperta.
    Grazie e congratulazioni,
    Un caro saluto,
    Giorgia

  3. Cara Iside,
    cara persona ancora veramente Umana, ho letto e riletto le tue considerazioni, mi ha molto interessato la storia del virus del vaiolo e quella della polio con i riferimenti ai relativi vaccini, interessante anche perché si tratta di una conferma ulteriore di come la comprensione della storia passata sia indispensabile aiuto per decifrare il presente.
    Di fronte al Covid19 ci siamo scoperti mortali e la paura ha iniziato a “…regnare sovrana”!
    Ho avvertito nel tuo scritto un invito garbato, come è nel tuo stile, ma risoluto, ad approfondire la realtà della vita,
    “…quella imprevedibile per principio, che ci precede sempre di un passo…” e ad “…abitare la biologia nella sua interezza…”
    Come fronteggiare, dunque, il nostro essere fragili, precari, mortali?
    E tu offri una possibilità, credo l’unica che ci sia concessa e che ci sia dato di raggiungere: chiedere la grazia di essere aperti alla relazione, spesso faticosa, con l’ umanità che è in noi e con quella che è fuori di noi, un’umanità umile, semplice, quotidiana.
    Allora si può trovare “…il calore impalpabile di un altro essere come me disposto ad amarmi , per cui sono disposta a dare la vita, fino a deporla”.
    Come non accogliere, come non entrare in risonanza con le parole nelle quali offri l’unica vera cura possibile per noi umani?
    Grazie, Iside
    Francesca Mannozzi

  4. Grazie Iside, hai descritto bene l’assurdità delle decisioni prese per controllare l’epidemia.
    Mi viene in mente quella frase: “Se non capisci quale è la merce in vendita, significa che la merce sei tu”.
    Modificandola, si potrebbe dire: “ Se non capisci come queste misure possano controllare il virus, significa che quello che viene in realtà controllato sei tu”.

    Un caro saluto

  5. “Allora abbandoniamo il linguaggio e le modalità della guerra – il nemico da annientare, la lotta contro la malattia, le linee di difesa. Recuperiamo il linguaggio e le modalità del prendersi cura, dove la vita è tanto più grande dell’interazione con un virus. Perché il riduzionismo sul biologico è del tutto insufficiente, ma la pienezza dell’umano la scopriamo soltanto se in quel biologico ne stiamo impregnati fino in fondo. Da lì possiamo rinascere, ogni giorno, nel rimodellamento di un io che esiste davvero solo se in relazione.”

    In effetti abbiamo cercato di motivare le persone a vaccinarsi (che per me rimane una buona cosa) in modo superficiale e semplicistico, mettendo in campo le solite categorie belliche, “vinceremo il virus”, se non proprio “questa è una guerra” e tante sciocchezze del genere.

    Ci sono state anche molte polemiche che hanno tenuto banco, qui e altrove. Green Pass sì o no, misura liberticida oppure presidio sanitario indispensabile, e via di questo passo, investendo tempo e neuroni che – ad umile parer mio – potevano trovare migliore occupazione: non mi pare che il Green Pass ci abbia catapultato dentro una dittatura di stampo nazista, ma magari non vedo abbastanza in là per accorgermi? Comunque, dicevo, basta con le polemiche, personalmente mi hanno sfiancato. Possiamo finalmente abbandonare linguaggio e modalità della guerra anche tra di noi?

    Io lancerei una sfida (pacifica). Possiamo riunirci intorno al tema davvero importante, che è quello della cura e dell’attenzione all’umano, come ben dici tu Iside? Adottare o rifiutare il Green Pass non ci esime dal tentare di diventare più umani, non lasciando a questi provvedimenti – o alla contestazione degli stessi – tutto il nostro impegno e la nostra fatica. Posso partecipare a dieci manifestazioni no Green Pass (o non partecipare, ovvio) e non dare un briciolo di attenzione al poveraccio che chiede l’elemosina sotto casa mia, nemmeno guardarlo in faccia. Vogliamo diventare umani davvero? E’ una bella fatica, per me è una fatica spaventosa, ma qui possiamo impararlo assieme, pian piano.

    Grazie!

  6. Guzzi lo ricorda spesso: per essere luogo di nascita di una nuova umanità, nell’umiltà di quel poco che siamo, occorre avere visioni, che per i parametri dell’ego conforme e per bene risulteranno senz’altro eccessive ed azzardate.
    Umiltà, perché è piccolo il germoglio che sta emergendo dal seme ancora sotto terra.
    Visioni, perché è la potenza della pianta per una maestosa foresta che spinge quel minuscolo seme.
    Ci muoviamo per piccoli passi, incerti e traballanti, eppure la luce che ci attira ha il sapore di una libertà che fa sentire l’inganno di ogni disposizione, di ogni legge, di ogni coercizione che siano ideazione del nostro ego contratto.
    Inizieremo ad avere qualche tratto di nuova umanità quando inizieremo ad avere il coraggio di disegnare istituzioni leggere, capaci di orientare invece che di imporre, di fare appello alla libertà invece che all’obbedienza. Lo sappiamo, questo vale per ciascuno di noi, nella propria storia personale, iniziare da sé, riconoscendosi libertà responsabile che si sa prendere cura, di sé e dell’altro accanto, allo stesso modo.
    iside

  7. Bianca Sghedoni dice

    Cara Iside,
    questo è per me la visione più bella, più santa (non separata) che hai descritto col
    linguaggio del Risorto.
    Grazie infinite. Anch’io sono fra quelli che riportano la ferita di essersi trovati dentro a questo
    vortice con una persona cara. Ancora mi sogno di notte di essere potuta essere un angelo che
    proteggeva l’anziano papà in un giardino pieno di rose e di sorrisi. Non ho potuto farlo, era
    consegnato nelle loro mani….
    Mi sembra di sentire ancora la sua voce che dice: mi avete lasciato solo, ma mi consola credere che
    oggi lui vede tutto con gli occhi della verità e sa quanto gli sono stata vicino col cuore, con la preghiera,
    con le mie lacrime salate che spero abbiamo raggiunto e alleviato le ferite dell’anima di quel cruciale
    momento dove la paura sembra annientati completamente eppure se solo per un attimo hai potuto sentirmi
    sono certa che si è aperto per te lo spiraglio della grande Luce di Cristo Gesù.

  8. Sabrina Trotter dice

    Cito dal testo del post:
    “Peraltro, con vaccini (anti covid 19) che finora, seppure in grado di limitare i casi più gravi, agiscono pochissimo sulla trasmissibilità del virus e nel complesso hanno un effetto immunizzante che si affievolisce dopo pochi mesi?”

    Limitare la critica di questi sieri genici sperimentali, impropriamente definiti vaccini, alla scarsa efficacia mi pare insufficiente. Come mai nessun accenno alle reazioni avverse? Le persone vittime di reazioni avverse gravi, gravissime, anche irreversibili e perfino mortali sono milioni. I numeri sono sottostimati in quanto non esiste farmacoviliganza attiva. E solo Dio sa gli effetti a lungo termine di una terapia genica sperimentale imposta da un potere demoniaco col pretesto di un virus creato in laboratorio.
    Tanto per puntualizzare.
    Cordiali saluti
    Sabrina Trotter

  9. Cara Sabrina,
    il punto che sottolinei è certamente di grande rilevanza.
    Tuttavia, il mio intento nello scrivere questo post non era una trattazione precisa sul valore clinico dei vaccini. Questo è stato solltanto lo spunto di partenza.
    A me premeva mettere in luce un aspetto più di fondo, il retroterra antropologico da cui si muove ogni declinazione pratica del vivere.
    Alla meticolosa scuola della distrazione, da decenni siamo allenati a compensare con l’oggettistica del consumo compulsivo l’abissalità della condizione umana. Lo sappiamo, negata ritorna sotto mentite spoglie, beviamo per dimenticare. Ma non c’è illusione, non c’è arroganza che tenga. Prima di ogni spiritualità, è la biologia a bloccare il passo all’umanità che ha creduto di poter vivere sulla buccia ignorando la polpa al di sotto (per parafrasare Adriana Zarri).
    È tempo di riprendere le fila, scendere nei misteri profondi della vita, recuperare l’essenziale per risalire in superficie e vivere davvero, connessi con le radici della messa a terra, perché la pienezza ha altri connotati.
    iside

  10. Grazie Iside di questo cambio di prospettiva. In modo apparentemente semplice spieghi tutto con naturalezza, come pare effettivamente sia. Ma nel frattempo questo ragionamento smonta non solo tutta la politica di lotta al covid degli ultimi 2 anni, ma molto di più. D’altra parte è tutto scritto nel titolo

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