UNIRE PER SALVARE
Il percorso verso l’unificazione, verso la salvezza, verso la Salute

Commenti

  1. Essendo un grande estimatore di Marco Guzzi, che seguo da molti anni e al quale devo un ringraziamento speciale e personale per le molte “sollecitazioni” ricevute … voglio condividere con voi una riflessione che mi auguro possa contribuire ad un diverso intendimento della vita, per una responsabilità e una consapevolezza, a favore di un’esistenza in salute e in serenità.

    Per una nuova coscienza di vivere: “Vitariano… ovvero la coscienza ritrovata”

    «Risvegliate la vostra coscienza e seguite la vostra anima; abbiate cura del vostro corpo e vivete nella dimensione dell’Amore. Che la leggerezza e la gioia siano di voi. Che voi lo possiate scoprire, che voi lo possiate praticare: siate Vitariani!». Lo so, sembra tanto una retorica esistenziale che un tempo non avrei potuto nemmeno immaginare. Poi la vita, inesorabile nel suo fine, a volte con dolcezza, a volte a calci e a gomitate, mi ha fatto incontrare la coscienza e il significato vero delle cose. Oggi aiuto gli altri a ritrovare il loro senso, perché sento di dover restituire ciò che io stesso ho ricevuto.

    E vi assicuro che di retorico non c’è proprio niente: nella sofferenza, nella malattia, nelle difficoltà, di ogni ordine e grandezza, c’è questa verità. Una verità oscurata da una civiltà e da una cultura che non contemplano i principi più naturali e spirituali dell’essere. Cosa augurarvi quindi, se non un futuro all’insegna della vita vera, della salute, della felicità, dell’Amore. Pensate che stia parlando di fortuna? Certo che no! Se non quella che aiuta gli audaci. Ma l’audacia, alla quale mi riferisco, è connessa proprio al risveglio di coscienza, alla consapevolezza, alla crescita personale, alla responsabilità delle proprie decisioni. Oggi abbiamo una conoscenza che non ha precedenti nella storia dell’umanità, ma da sola non basta. Dev’essere accompagnata da una riflessione che riconosca l’errore di fondo con il quale guardiamo alla realtà, per andare a riprendersi – niente di più e niente di meno – ciò che è già scritto nella nostra natura e nelle nostre potenzialità. Ecco cosa intendo per “Vitariano”: questo processo, questo percorso.

    Ogni “crisi”, come ogni sofferenza o malattia, risulta da un’opposizione, da un conflitto, o semplicemente dalla spinta realizzativa; questa è una fase storica, che rivendica la necessità di un radicale cambiamento ma, questa volta, il cambiamento riguarda la coscienza di ognuno di noi. Siamo al capolinea di un modello valoriale, educativo, sociale ed economico, di forte conflitto, perché tradisce di fondo l’affermazione/evoluzione della vita stessa. Tocca, e spetta, a ognuno di noi rendersene conto; tocca, e spetta, a ognuno di noi fare la propria parte per sé stessi e per il mondo che verrà.

    Voglio lasciarvi con quello che ho cercato di sintetizzare nel concetto “VITARIANO”:

    *ESSERE VITARIANI* ovvero… “GUERRIERI NELLA E DELLA VITA”

    Essere *VITARIANO* significa riconoscere e favorire la vita in tutte le sue connessioni e potenzialità per imparare a nutrirla su tutti i piani. A partire dal cibo e dall’integrazione, ma senza trascurare che sentimenti, emozioni e pensieri sono nutrimento della mente e dell’anima e che insieme all’attività fisica sono nutrimento di quell’insieme indissolubile che siamo e che è costituito proprio di corpo, mente e spirito.

    Essere *VITARIANO* significa acquisire la visione e le competenze necessarie per favorire salute e benessere psicofisico vero e duraturo; significa passare dall’evoluzione di coscienza, perché legato a questo c’è lo sviluppo della personalità, della libertà, dell’autonomia, del talento, dell’amore incondizionato, ma anche la responsabilità delle proprie scelte… in poche parole per essere quello che siamo, che possiamo e che dovremmo essere.”

    Corrado Ceschinelli

  2. Salvatore Santagati dice

    Grazie Giancarlo.

  3. Grazie Gianmarco per questa bella sintesi di ciò che stiamo cercando di fare in DarsiSalute.
    Trovo la domanda “come stai?” una delle più difficili cui rispondere. Tendenzialmente, le persone descrivono i malesseri fisici con un certo dettaglio, accennano velocemente alle tonalità emotive lasciandole nel vago, lo spirito proprio non lo menzionano. Questo credo la dica lunga sulla separazione che patiamo e sull’immenso bisogno di integrazione.
    side

  4. Grazie Gianmarco per questo post che è – come dice Iside – insieme una sintesi limpidissima dell’attività di DarsiSalute e, con i due estratti del “dizionario” di Marco Guzzi, indica anche un solido e limpido radicamento nel pensiero Darsi Pace.

    Credo che questo radicamento sia necessario riprenderlo in modo più convinto anche per il gruppo “cugino” AltraScienza: ho riflettuto abbastanza in questi ultimi tempi e mi sembra vada fatto e costantemente ritentato, con ancora più determinazione: non tanto per ipotetiche esigenze di “conformarsi” in astratto, ma come garanzia stessa di fecondità dell’operare.

    Far crescere i germi di nuovo pensiero per la salute e per la scienza che sono GIA’ PRESENTI nel laboratorio Darsi Pace, ma possono giovare di una accorta tutela e amorevole cura, credo che questo sia il nostro compito.

    Confido che i nostri gruppi possano anche rinforzare il gemellaggio che li contraddistingue, potrei dire, dalla loro origine, e che mi sembra vada a beneficio di entrambi.

    Un abbraccio grande!
    Marco

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