IL FUOCO DELLO SPIRITO


Commenti

  1. Fabio Fedrigo dice

    Un magnifico post caro Simone che ho letto più volte con grande piacere. Sento la tua storia molto vicina, è quello che racconti e ciò che direi anch’io se dovessi parlare dello spirito. Leggendo mi è venuto in mente una canzone di una grande cantante che amo molto e seguo con grande piacere: Alice, la canzone si intitola: “come un sigillo”. Sono unito con tutto il cuore a ciò’ che racconti nel tuo post. Ringrazio degli stimoli che ho ricevuto, dei chiarimenti che hai trasmesso, e di questa tua bella e ampia esposizione. Un caro saluto e un abbraccio da Fabio.

  2. Francesca Minato dice

    Grazie Simone per il tuo scritto che mi ha commosso, perché ha toccato punti caldi, brucianti di quel fuoco che ben descrivi . Un fuoco che brucia il legno vecchio delle nostre illusioni e purifica tutto, dalle nostre labbra impure ai nostri pensieri giudicanti. Il lavoro spirituale consiste nel bruciare legna diceva un maestro, e la sua luce permette di vedere meglio aggiungo. Grazie ancora per questa condivisione così sentita e così preziosa

  3. Salvatore Santagati dice

    Grazie Simone

  4. Simone Compagnucci dice

    Grazie di cuore a voi tutti, amici, dei vostri commenti e delle consonanze. Lo Spirito è vita, in ogni suo colore e chiaroscuro. Noi lo dimentichiamo troppo spesso, io stesso. Il post vuole esserne un promemoria pure per me.

    @Fabio: Ti ringrazio infinitamente per la vicinanza che mi esprimi. E che ricambio anch’io, pur non conoscendo la canzone di Alice, ma conoscendo un estratto della Maitrāyaṇya Upanishad che mi aiuta molto: “La beatitudine che sorge nello stato di supremo assorbimento, quando la mente purificata si è acquietata nel Sé, non può mai essere espressa a parole! La si deve esprimere direttamente, da sé, nel proprio intimo essere.” (VI, 34, 9). Un Sé, diremmo noi, che ci parla e ci rivela a noi stessi.
    Ti abbraccio, un saluto

    @Francesca: Grazie anche a te della risonanza. Non posso che convenire con te su tutto ciò che hai scritto. E i pensieri maledetti è giusto che si facciano cenere nella camera del focolare che è la nostra camera, cenere sopra alla quale il fuoco può divampare. L’unica cosa davvero ardua, almeno per uno come me, resta la sua incarnazione. Senza la quale corriamo molti rischi..
    Un abbraccio anche a te, grazie ancora

    @Salvatore: grazie mille anche a te, caro amico.

    Possiamo tutti proseguire nel nostro percorso di vita col sigillo del fuoco impresso sul petto e imparare a farlo ardere, senza vergogna né ritenzioni.

    Grazie di nuovo, Simone

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