Continua il nostro lavoro di resoconto sulla commissione parlamentare d’inchiesta Covid. Ricordiamo che questa commissione ha il compito di indagare quello che è stato (o non è stato) fatto nel periodo Covid, se ha funzionato e cosa ha funzionato.
La prima novità è l’(ab)uso della segretezza. Nelle ultime settimane, infatti, sono state tenute audizioni a vari membri della task-force Covid1. Questa struttura è stata istituita a marzo 2020 e comprendeva circa 70 esperti di varie discipline con l’obiettivo di: identificare le diverse soluzioni tecnologiche per il contenimento dell’epidemia di Covid; studiare e analizzare i dati provenienti da Pubbliche Amministrazioni e soggetti privati riguardanti l’emergenza Covid; supportare i decisori pubblici nelle scelte operative e tecnologiche legate all’emergenza Covid.
La scelta di rendere queste audizioni segrete, quindi non di pubblico dominio ma riservate ai componenti della commissione, è stata presa a maggioranza nell’ufficio di presidenza della commissione, organo interno preposto alla definizione del calendario e modalità dei lavori. Le ragioni di questa segretezza non sono chiare. A nostro modo di vedere non ci sono motivazioni concrete che rendono necessaria la segretezza. In fondo, non stiamo parlando della commissione d’inchiesta antimafia dove l’audito rischia ritorsioni fisiche e personali in seguito alla sua testimonianza. Non si capisce perché debbano essere segrete delle audizioni a membri di una struttura che per sua costituzione prevede l’analisi e la trasparenza di dati, strategie e politiche che hanno coinvolto pesantemente tutti noi, nessuno escluso.
Un’altra novità riguarda il tema delle mascherine. Sono stati auditi molti soggetti su questo argomento: da Domenico Arcuri, ex commissario straordinario per l’emergenza Covid, ai responsabili dell’Agenzia delle dogane. Tra gli auditi, anche i fornitori di mascherine, come la JC-Electronics, protagonista di una vicenda molto poco chiara in merito alla fornitura di mascherine, vicenda per la quale la Presidenza del Consiglio è stato condannata a risarcire l’azienda con 203 milioni di euro dal Tribunale di Roma. Il tema delle forniture di mascherine è certamente degno di nota, ma forse è il caso di andare su questioni più radicali, ad esempio: le mascherine impediscono il contagio? Su questo il dott. Donzelli ha portato in commissione una serie di interessanti studi sull’inefficacia delle mascherine, anche sulla possibile dannosità per chi le indossa2.
La commissione purtroppo continua a rivelarsi poco utile, si dovrebbe andare ad indagare questioni fondamentali, tra le quali: il lockdown ha limitato ospedalizzazioni e morti? Il sistema sanitario era pronto? Dove non è stato all’altezza e come si può correggere? Il protocollo “tachipirina e vigile attesa” quali risultati ha ottenuto? Ha avuto senso il greenpass e l’obbligo vaccinale in termini di tutela della vita? Quale è la reale efficacia e rischi dei vaccini Covid? E molto altro!
La sensazione è che si voglia trattare solo quei temi che hanno un tornaconto politico immediato. Riempiendo la commissione di estenuanti audizioni su temi marginali e segretare audizioni che invece sarebbero interessanti per noi cittadini che abbiamo subito innumerevoli ingiustizie senza nemmeno una chiara motivazione scientifica. In questa confusione una cosa è certa: noi continueremo ad aggiornarvi su quello che accade.
Note:
- Task force Covid-19: https://innovazione.gov.it/dipartimento/cosa-facciamo/task-force-covid-19/
- Dott. Alberto Donzelli: https://webtv.camera.it/evento/26511 (dal minuto 1:05:30)
2 risposte
Quello che manca…. tutto!
Ho il ragionevole sospetto che siano più utili le vostre riflessioni che i lavori della stessa Commissione