E così ci siamo salutati: decimo ed ultimo incontro regionale fisico a Genova per questa annualità!L’abbiamo realizzato il 2 giugno festeggiando insieme la Nuova Umanità, che preme per nascere in ognuno di noi, l’unica che è e sarà in grado di onorare sempre meglio la nostra repubblica e soprattutto portare avanti l’anelito delle nostre madri e dei nostri padri costituenti.
Nonostante i 3 giorni di festa che invitavano alla vacanza 15 praticanti liguri hanno scelto per il “vacate et videte”, ossia di non rinunciare a frequentare il luogo dove attingono ed offrono cura, consolazione e sostegno reciproci. Che gioia ritrovarci ogni mese, pur appartenendo ad annualità diverse, ed ad ogni incontro conoscere qualche volto nuovo che, immancabilmente, si rallegra di fare esperienza di un modo particolare di stare insieme, molto rispettoso ed accogliente della persona che ciascuno ha accanto. In molti restano piacevolmente sorpresi dell’ascolto attento, della profondità delle condivisioni, della libertà di espressione che il gruppo Darsi Pace garantisce a tutti, e l’affiatamento cresce, di volta in volta sempre più.
In mattinata ci siamo fatti il regalo di un’intensa meditazione per poi sondare la nostra interiorità ferita grazie ad un importante esercizio di auto-conoscimento, quello sulla “Matrice Emotiva Fondamentale”. All’una il pranzo insieme, condividendo ciò che ciascuno aveva portato.
Ci riuniamo nei locali di una parrocchia ed evidentemente qualche ragazzo aveva dimenticato il pallone lì. L’occasione è stata ghiotta perché, mentre ci accingevamo a riprendere il lavoro, alcuni di noi hanno cominciato allegramente a tirarsi la palla. La più divertita è stata la nostra amatissima Mariapia, praticante ventennale dei gruppi ed ora 84enne con purtroppo seri problemi di memoria. È stata impegnatissima ad afferrare e rilanciare la palla, con le gambe comodamente allungate sulla sedia a fianco. Mi è venuto naturale filmare la scena: immortalare questo momento beato e leggiadro, dove quello che ci unisce, con profonda gioia, trascende decisamente i nostri limiti terreni perché nello Spirito, che col nostro percorso impariamo a contattare sempre più, noi siamo già oggi qui nella nostra pienezza, e cioè perfettamente sani ed integri, perdonati per donarsi.