







Il “Monte Analogo” che, come scrive René Daumal, è la montagna simbolica che unisce il Cielo alla Terra, esiste e lo possiamo scoprire solo insieme, in un percorso che ci accomuna e ci vede singoli e Uno al contempo.
Questo è ciò che abbiamo potuto sperimentare fisicamente e spiritualmente, in un tutt’Uno appunto, durante il primo appuntamento settembrino della Lombardia, in Val di Mello, accompagnati da Giuliana che ci ha guidato con tutta la sua determinazione, una roccia sicura per i nostri passi.
Le vette a strapiombo, illuminate dal sole seppur nel freddo del mattino, ci hanno accolto e accompagnato in una salita che ci ha portato “In Su e in Sé”, questo il titolo dell’appuntamento dell’Italia in Movimento coincidente con il primo incontro dei praticanti lombardi e con la presenza anche di tanti amici e simpatizzanti.
Dopo una prima parte di sentiero, tra sassi, torrenti, alberi e mucche al pascolo, ecco una tappa fondante del viaggio. Grazie ad Elena, con il suo dolce accompagnamento al respiro profondo, alla meditazione in cerchio, abbiamo potuto sperimentare fisicamente, nel nostro corpo, l’essere Uno. Nell’organismo che siamo noi, “la cooperazione delle parti non dipende da qualcosa di esterno, ma appartiene alla natura stessa del vivente, ne tocca il nucleo essenziale. L’elemento non percepibile agisce spontaneamente da sé” (cit. M. Martini sulle osservazioni naturalistiche di Goethe). La nostra condizione spesso scissa da questa realtà intrinseca, non ci permette di comprenderla appieno, ma grazie alla meditazione possiamo tornare a quello stato di Grazia che ci apre gli occhi dello Spirito e ci fa risuonare in un tutt’Uno armonico.
Salendo ancora, il nostro sentiero ci ha portato ad uno spazio verdissimo, con un sole caldo ad accoglierci. Un prato morbido, profumato di piccoli fiori montani e mentuccia ci ha consentito di sederci per il pranzo e per la condivisione di idee ed esperienze. Ed ecco le profonde parole di Luca, la sua esperienza di vita, di amore per la montagna, sintesi del nostro viaggio nella valle ed in noi stessi. Ci recita Luca, alcune sue poesie “Prono nel mio sacco a pelo, me ne sto tra terra e cielo. Qui dentro al confine tra i due mondi, sta la porta tra cosmo e realtà…” E a tutti noi sembra proprio di essere lì, in quel preciso istante in cui ciascuno si sente presente a sé stesso, nel suo essere, e può respirare la presenza divina. Tutti ambiamo ad aprire quella porta, per essere finalmente liberi dalle prigioni che ci costruiamo quotidianamente addosso. E la porta esiste, la nostra cara Giuliana ce ne dà testimonianza, è lì, esiste necessariamente, perché appunto è nel nostro nucleo essenziale.
La discesa del primo pomeriggio, per tornare a fondo valle, è stata allegra, tutti pieni di ammirazione per il magnifico paesaggio e ricchi di emozione per il nostro sentire interiore dopo questi momenti tanto intensi. La condivisione ed il saluto finale, il canto insieme: “…strada facendo vedrai che non sei più da solo..” quale miglior sintesi del nostro percorso.
Così è iniziato il nostro anno di praticanti lombardi. Nulla di più rinvigorente per essere sempre attenti alle esigenze nostre e di chi ci sta a fianco. Perché, come abbiamo concluso insieme, il nostro percorso è per noi ma anche per chi abbiamo come prossimo, il cammino è per tutti, per una Nuova Umanità servono apertura, accompagnamento, attenzione, altrimenti non saremo mai quella fede eloquente della poesia di Marco che Giuliana ci ha donato come ricordo della bella giornata insieme.
✍🏻 Barbara Valsecchi, praticante lombarda