Perché Darsi Pace?

Commenti

  1. Grazie caro Francesco,

    leggo questo tuo scritto e trovo fresca motivazione per ritrovarsi proprio in questa strada, con rinnovata fiducia, tra le mille che il mondo propone. Mille o più: ricordo la frase icastica, geniale, di Battiato,

    “innumerevoli stati d’assedio / propongono ricette per la vita / ma ho già l’astrologia babilonese”

    che fotografa assai bene l’assedio di soluzioni facili, leggere, mirabolanti, per venire a patti con questo disagio così umano e così misterioso, al tempo stesso.

    Non così Darsi Pace, mi sembra.

    Una proposta ragionata, onesta, coraggiosa, non può che dipanarsi nel tempo e non offrire ricette miracolose, che cioè evitano il lavoro personale, quotidiano. Così è questa proposta ed è bello, già nel cammino (ma sempre principianti), riscoprirlo proprio da questo tuo scritto. Ognuno sarà colpito da qualcosa, perché lo spettro è ampio. A me colpisce e rassicura – quasi paradossalmente – il cenno che fai alla vera condizione umana (non al mascheramento che facciamo quasi quotidianamente): “anche a livello personale infatti, attraversiamo fasi oscure, momenti di sconforto assoluto, ombre, dolori, incomprensioni”.

    Questo mistero, questo “sfasamento” così sinceramente registrato, mi pare una nota molto originale di questo cammino, che veramente accoglie l’uomo – accoglie me – come è, non come vorrebbe essere. Potrà sembrare poco, a me sembra moltissimo, e il mio cuore si ristora ogni volta che ci penso, con autentica coscienza: c’è un posto dove non devo fingere, esiste finalmente. Dire che puoi stare male, che vieni accolto come sei, è una cosa che ti alleggerisce immediatamente, invariabilmente, sensibilmente. E poi c’è una strada concreta, magari lunga, magari a volte faticosa, ma quel che conta è che c’è.

    Insomma, fai quel respiro, inizio di un rilassamento prodigioso, di una apertura, una fioritura, che avviene con i suoi tempi, ma non puoi negare che un po’, almeno un po, avviene : e possono ritornare ad affacciarsi sorprese, nella tua vita.

    Vorrei donare per la ripresa dei corsi, la poesia che apre la raccolta “Imparare a guarire” (Di Felice Edizioni, 2018), perché davvero, non vedo momento migliore per farlo.

    DARSI PACE

    Ogni giorno è sempre il primo giorno,
    di questo lavoro ed è tutto

    ancora nuovo e non importa non ci importa affatto
    quante volte cadi se una
    o dieci cento mille (che di questo nulla rimane, sai) ma

    soltanto resta l’adesione a questo lavoro cordiale
    (da sempre, in tua attesa) piacevole ed impegnativo
    che può far la vita bella.

    Di nuovo, bella.

  2. Francesco Marabotti dice

    Grazie Marco,
    un abbraccio
    Francesco

  3. Grazie a Darsi Pace ho iniziato a vedere i miei pensieri, a conoscerli, soprattutto a conoscere quelli a cui inconsapevolmente davo fede.
    Perché sono i pensieri a cui do fede a creare il mondo in cui vivo.

    Un abbraccio

  4. giancarlo salvoldi dice

    Leggendo solo oggi, innanzitutto ti auguro “Buon onomastico”, caro Francesco, che porti un nome che è benedizione.
    Fa bene anche a me condividere il senso di mancanza che caratterizza il nostro tempo, accompagnandolo non al ripiegamento ma alla speranza che c’è la via d’uscita verso la pienezza.
    Per me la afferriamo già nella passione con cui la vogliamo, la cerchiamo, la costruiamo.
    Un abbraccio, Giancarlo

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