Come mantenere l’aspirazione alla libertà nel mondo tecno-mercantile

Commenti

  1. Grazie Filippo, tutto molto interessante

  2. giancarlo salvoldi dice

    Caro Filippo, noi sappiamo che l’essere umano è animato dall’anelito all’infinito, all’eterno, alla libertà e alla felicità.
    Anche questo mondo lo sa, e offre mille lusinghe capaci di presentarsi come espressioni di libertà, che però come dici sono pseudolibertà, illusorie. Molti possono crederci e cascarci o per comodo o per superficialità o per pigrizia.
    Prevarranno queste attitudini alla fine autolesioniste, o quell’anelito è insopprimibile e riaffiorerà sempre?

    Frequentemente i popoli rincorrono furiosamente obiettivi di libertà, e ciò accade sia quando gli obiettivi sono onesti e volti al bene comune, sia quando sono espressione dell’io egoico che è l’esclusivo tornaconto individualistico.
    A volte le persone e i popoli riescono a raggiungere livelli di libertà più alti, buoni e necessari, ma anche in questi casi poi ci si accorge che non erano la conquista della felicità.

    Fu ottimo il miracolo economico del secondo dopoguerra, ma poichè la scala dell’uguaglianza è una scala infinita, il raggiungimento della felicità veniva collocato sempre al gradino successivo.
    E non era una santa aspirazione e condizione necessaria la decolonizzazione del mondo?
    India e Cina e Africa l’hanno conquistata, ma non è stata proprio la soluzione di tutti i problemi.
    Nel ’68 si diceva che la liberazione sessuale ci avrebbe resi liberi e felici: è stato così per i sessantottini?
    e le femministe da allora sprizzano gioia?

    E’ vero come dici che oggi siamo meno vincolati alle appartenenze di vario genere, e quantomeno possiamo vivere anche appartenenze importanti, come quella religiosa o quella politica, in modalità meno dogmatiche e più spirituali.

    Ma è anche vero che siamo sempre attesi da nuove dipendenze e servitù, e in politica siamo attratti molto dal piacere dell’attaccamento e da quello della ripulsa: è un meccanismo un po’ luciferino che dobbiamo riconoscere e superare.

    O vogliamo passare tutto il 2020, con 7 elezioni regionali, a disperarci se il PD perderà anche le regioni rosse senza interrogarsi su globalizzazione, lavoro, delocalizzazione e disoccupazione, immigrazione, sicurezza, emigrazione ?
    O a deprimerci se M5S passa dal 30% dei consensi, al 20%, e poi al 10%?
    O a tifare per Salvini e Meloni, o Renzi, Berlusconi, Fassina: senza che essi non abbiano mai saputo che la speranza per una rivoluzione democratica richiede la coniugazione tra politica e conversione di ogni uomo politico?
    Noi la speranza l’abbiamo, e salda.
    Grazie, GianCarlo

  3. Anna Tessaro dice

    Grazie Filippo, Ho letto volentieri i tuoi pensieri e ora li giro ai miei figli !

  4. Filippo Tocci dice

    Grazie a voi per l’interesse!

    @Giancarlo: “Prevarranno queste attitudini alla fine autolesioniste, o quell’anelito è insopprimibile e riaffiorerà sempre?”. In effetti anche io penso che questo sia il punto. Credo sia importante anzitutto smascherare questa illusione, così potente in un mondo che vuole renderci sempre più alienati, per avviare poi percorsi concreti di liberazione, dell’io e del mondo.

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