CRISI DELLA DEMOCRAZIA più CRISI DELLA MAGISTRATURA

Commenti

  1. Flavio Biondi dice

    Grazie ! Un quadro sintetico e lucido della verità.

  2. Darsi pace un lievito per una rinascita. Ecco un altro intervento fuori dai luoghi comuni e che invece va a toccare piste decisive. Dalle risposte falsamente tecniche e neutrali a tutto campo al salto di qualità di vissute visioni integrali. https://gpcentofanti.altervista.org/educazione-e-informazione-le-vere-leve-del-potere/

  3. Grazie caro Giancarlo,

    è sempre molto istruttivo leggerti. E lo faccio con gusto, il gusto di assimilare un’analisi spassionata delle cose della politica (in cui sono veramente un ignorante), che a differenza di molte altre (pur interessanti) non approda sul nulla, ma ha questa gagliarda “virata” finale che – mi pare – faccia la vera differenza, tra quello che leggo qui e tante parole stampate sui quotidiani. Nessuno (o quasi) ha il coraggio di innestare le ultime tue due frasi (per capirci, dal “Perché la cultura dominante …” faccio partire la sterzata) sulla propri analisi, eppure queste non sono posticce ma soltanto loro rendono pienamente luminosa l’esposizione di quanto asserito fin lì.

    Ora che ci penso, già da più piccolo mi cimentavo nella lettura di alcuni pezzi di giornale, editoriali di firme illustri e anche se preso dall’analisi, arrivato alla fine avvertivo un senso di mancanza, come se dopo la scaltrita analisi e lo sfoggio di erudizione o finissima tecnica politica, si atterrasse necessariamente in una mestizia di mancanza di vero, di bello, di speranza. Certo non l’avrei detto così al tempo, ma capisco che probabilmente si trattava di questo. E forse altri avvertivano – ed avvertono – lo stesso disagio.

    Il tuo scritto me l’ha fatto ricordare. Il mondo dei grandi mi sembrava allora attraente nella sua complessità, ma in fondo un po’ triste nella mancanza di “gioco” (avrei detto allora), di qualcosa di bello e lucente da sperare, che illumina tutte le analisi.

    Giustamente dici che “i fenomeni di degrado hanno portato alla disillusione un popolo come quello italiano, da sempre appassionato alla politica, che ha così abbandonato tutte le sezioni e non ci pensa nemmeno più a prendere una tessera di partito.”

    Se guardo ai miei quattro figli (di età dai 28 ai 18 anni), ebbene della politica come passione attiva, non hanno proprio nulla addosso. Di questi, chi si interessa vagamente in occasione di una tornata elettorale, chi è patentemente disilluso (“rubano tutti”), e non ne vuol sentire parlare. Ricordo allora il fervore assembleare ai tempi del mio liceo, un liceo anche in periferia, a Ciampino, non certo “zona calda”. In una generazione, è cambiato tutto. Eppure – e sempre Dio sia benedetto per questo – sono persone intelligenti e capaci. Allora mi chiedo, forse ingenuamente: è proprio l’aver scollato la parte “spirituale” dall’avventura politica che ha iniettato questo veleno di disaffezione?

    Cantava Finardi in “Zerbo” (bellissima) che già nel 76 “… il mito era crollato / Perso nei calci ad un pollo surgelato”
    Il mito è crollato quando quella fraintesa parte “spirituale” ha mostrato tutto il suo limite?
    Questo più o meno cercavo di dire, qui http://blog.marcocastellani.me/2017/06/musica-e-rivoluzione.html

    Il tuo scritto mi fa pensare, sperare, che si possa cambiare.
    Al posto del mito (il cui vuoto lasciato è devastante) mettere un timido accento del Vero, lavorandoci con pazienza?

    Grazie di cuore.

  4. Grazie Giancarlo per i tuoi interventi sempre così precisi e decisi.
    E’ vero quello che scrivi e che riprende anche Marco Castellani, in molto di quello che si ascolta o si legge c’è una aridità di fondo che alla fine lascia stanchi e svuotati, perché manca:
    “Lo sguardo del nascente, dal quale sempre possiamo attingere forza e speranza rinnovate.”

    Come ho letto in un bel commento al Vangelo di ieri:
    La barca di Pietro, che è la barca dell’umanità, si è avventurata nel mare, con la presunzione dell’autosufficienza ha gettato le reti, ma ha lavorato invano, perché Gesù non era presente e la fecondità non esiste senza di Lui che è la fonte inesauribile della vera vita.

    Un caro saluto

  5. Caro Giancarlo,
    mi lascia un po’ perplesso quando parli di Mattarella come anticorpo a difesa della costituzione… Magari in questo caso lo sarà pure stato, ma in questi mesi ed anni?
    Per dire le più evidenti: perchè ha lasciato che Conte decretasse il lockdown in tutta Italia, quando i documenti del comitato scientifico consigliavano di limitarsi ad aree specifiche (fra l’altro con questi atti tenuti segreti e poi solo in parte resi pubblici?
    E quando nel 2018 decise che Savona non andava bene come ministro dell’Economia e convocò un certo Cottarelli?

  6. giancarlo salvoldi dice

    § Dario
    Nei giorni più drammatici della pandemia, è stato un grave errore la scelta di Conte di dislocare un forte contingente di militari alla periferia di Bergamo, lasciandoci tutti col fiato sospeso per giorni interi, per poi decidere di non fare l’indispensabile zona rossa nella mia Valseriana.
    Conte ha rivendicato questa scelta e se ne è assunto la responsabilità. Concordo che è stato un grave errore anche la successiva secretazione degli atti del Comitato tecnico scientifico.
    Sul Covid 19 mi sembra che non si sia usata la mano ferma quando occorreva mentre oggi si rischia l’enfatizzazione ossessiva.
    Ho citato il Presidente Mattarella sullo scandalo della magistratura anche perchè ha detto esplicitamente che essa oggi ha perso la credibilità, e queste parole coraggiose sono macigni.
    Non intendevo entrare nell’analisi di sue scelte politiche che in quanto tali sono ovviamente discutibili.

    § Flavio, Giampaolo
    La ricerca della verità è una passione per noi.
    Il nostro è un modo di essere, ed è al tempo stesso faticoso e divertente.
    E’ un piacere provare a staccarci dagli approcci ideologici per coniugare pensiero ed emozioni, e respirare liberamente a pieni polmoni.

    § Aldo
    “La fecondità non esiste senza di Lui”
    Cercando di stare lontani da ogni presunzione, ed imparando ogni momento, io per primo, ad ascoltare, vorremmo tanto comunicare a chi è in ricerca questo dato di fatto che proclami, e dire quanto è risanante personalmente e creativo per il nostro fare politica, l’unica concreta, quella dello studio e del pensiero.
    E’ solo apparentemente concreto il parlare estenuante di elezioni regionali aggiungendo la promessa/minaccia che nel 2021 ci delizieranno con le comunali.

    § Marco Castellani
    Ignorante mi piace, ed accomodiamoci tutti nella categoria degli “ignoranti” che si sposa bene con quella degli “inizianti”.
    Ignoranza vera è quella degli eruditi dei mass media che producono soltanto quella che così bene definisci “mestizia di mancanza di vero, di bello, di speranza”.
    La disillusione degli italiani conferma la mancanza della linfa vitale, dell’acqua viva che noi cerchiamo e che ci è stato dato conoscere: la sola che irriga di “Senso” il Cosmo di cui ci parli.
    Quella disillusione la leggiamo tutti sui volti dei nostri figli che pure sono davvero “intelligenti e capaci”.
    Hai fatto bene a riproporre il tuo post del 2017 perchè è di una attualità permanente.
    Io però dopo Fossati ho riascoltato la canzone di Adriana Barbieri : “Verso dove stiamo andando”.

    Ringrazio chi ha letto e chi ha scritto per il lavoro costruttivo che stiamo facendo insieme.
    GianCarlo

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