Darsi Pace in Sicilia: da San Cataldo con amore!

Commenti

  1. Complimenti. Sono siciliano, capisco cosa vuol dire il passaggio di lingua, dal siciliano stretto (adorabile lingua dal mio punti di vista), all’italiano per poi aprirsi a una lingua nuova come il francese. Metaforicamente è lo stesso passaggio di cui siamo tutti chiamati ad aprirci in una “lingua inaudita” (come dice Marco Guzzi), per “aprirci a un mondo inedito” (sempre per citare Marco), senza separazione e senza linee di confine, una lingua che è il Verbo dello Spirito Santo.
    Darsi Pace è un fiore di loto, nasce dalla chiesa cattolica ormai decaduta (come tutte le sue cattedrali, che, nonostante la loro imponenza,sono costruite da pietre logoranti), dai suoi frammenti e dal suo marciume ma anche dal perdono dei sui sbagli, e dal recupero della cristianità quasi del tutto dimenticata. Noi praticanti, siamo chiamati a fare la stessa cosa, abbandonarci dallo stato egoico per chiedere perdono per perdonare, solo così recuperiamo ciò che abbiamo perduto di cui non abbiamo più memoria.
    Gabriele

  2. Grazie Lia,

    ho davvero gustato il tuo racconto, profondo e divertente allo stesso tempo. Qualità molto rara! Sono contenta di averti con noi nel gruppo formatori…tutti insieme per edificare una grande Opera, che aspetta solo costruttori dediti e appassionati!
    P.s la tua testimonianza mi ha fatto pensare molto a Notre Dame de Paris, di Hugo …che guarda caso sto leggendo proprio in questo periodo. Anche lì si parla di sculture come simboli di linguaggi sapienziali, come le hai definite tu. La sua teoria è che queste grandi opere abbiamo perso il loro significato con l’avvento della stampa. Oggi però nemmeno la carta stampata serve più se non siamo in grado di realizzare in noi quei misteri.

    Un caro saluto!

    Maila

  3. Enza dicembrino dice

    Carissima Lia, grazie per la tua testimonianza. Io sono Enza, vivo a Palermo e mi sono iscritta al terzo anno del triennio di base. Darsi pace…come posso definirlo? Stranamente mi è venuto in mente la frase di una famosa canzone di Baglioni: “un gancio in mezzo al cielo”.
    Un gancio che mi ha permesso di non cadere in depressione, un gancio a cui mi aggrappo per non precipitare in questo nostro mondo così complesso e diabolico e che mi permette di comprenderlo meglio questo mondo, di guardarlo con gli occhi della consapevolezza attraverso le lucide e profonde parole di Marco Guzzi.
    Darsi pace mi sta aiutando a costruire quella cattedrale interiore a cui hai accennato tu con ragione.
    Sono contenta che sarai uno dei formatori e per questo ti faccio i più sinceri auguri.
    Sarebbe bello per noi siciliani di Darsi pace poterci incontrare e così fare gruppo come ad esempio fanno nel Veneto e organizzare (magari!) degli incontri o degli eventi a cui invitare Marco. Pensiamoci, cara Lia, insieme possiamo essere una forza di …. PACE!
    Un abbraccio

  4. Care amiche e cari amici della sicilia, anche io sono di questa area geografica,Precisamente di Palermo, e mi piacerebbe conoscere i miei conterranei in questo percorso o simpatizzanti di darsi pace … sarebbe bellissimo organizzare anche un evento di darsi pace sicilia e ospitare dal vivo per il pubblico magari marco guzzi, no?

  5. Maria Carla dice

    Che belle immagini sono uscite dal post di Lia e dai commenti !!!
    Sentirsi parte di un movimento che vuole costruire “le nuove cattedrali del XXI secolo” mi sollecita non poco (soprattutto a non demordere negli inevitabili momenti di crisi, che ci sono stati e ci saranno)!
    …grazie a tutti, mcarla

  6. Grazie, la vostra attenzione al mio scritto mi gratifica!

    Caro Gabriele, sono d’accordo con te, la parola che si esprime con il linguaggio non è semplice comunicazione astratta ma partecipazione di un mondo interiore. E la nostra meravigliosa lingua siciliana ha in sè molti mondi e molte culture, realizzando ‘quell’unità molteplice’ della quale facciamo esperienza nei nostri gruppi.

    Cara Maila, saremo entusiaste compagne di viaggio, sono immensamente grata per l’accoglienza. Spero e farò il possibile per imparare e crescere, per essere umile nel cammino e grande nella realizzazione dell’Opera Ispirata.

    Cara Enza, a chi lo dici! Io sono qui perchè ho fatto esperienza dei benefici interiori di una Parola ispirata! Più che un gangio per me Darsi Pace è stato un ‘montacarichi’. Allegerisco un po’ perchè mi viene veramente difficile pensare a come stavo prima…
    Caro Antonio ed Enza, siamo vicini…Palermo è facilmente raggiungibile. Anche a me piacerebbe che si realizzasse un gruppo fisico siciliano, accanto a quello telematico. Stiamo crescendo e speriamo che i tempi siano presto maturi.

    Maria Carla, siamo nel posto giusto, qui le crisi sono sempre di crescita, basta accoglierle e viverle nell’abbandono!

    Grazie immensamente!

    Lia

  7. Vita Cammarata dice

    Sono di Alcamo, provincia di Trapani e desideravo sapere dov’è il gruppo diamoci pace più vicino a me. Sono molto interessata.
    Vita Cammarata

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