IN CAMMINO VERSO LA NUOVA ETÀ


Commenti

  1. Gennaro De Mattia dice

    Caro Luca l’iniziativa intrapresa con il giro d’Italia a presentare “La Carta della Nuova Umanità” rappresenta una sfida è una scommessa allo stesso tempo. Una sfida nei confronti dell’agenda e del discorso quotidiano, tutto incentrato nel sedare le persone che, come fossero ipnotizzate e sospetto che veramente lo siano, in una sospensione tale da non far percepire l’immane pericolo che stiamo correndo. Questa guerra può davvero essere “l’ultima guerra” sia che questo rappresenti la fine di tutte le guerre o che ci scaraventi nel baratro dell’auto-distruzione. Quindi fine comunque ultima e, per quanto paradossale possa sembrare, occasione di ricominciamento, in ogni caso. È anche una scommessa però, perché ci proietta nella dimensione e, inevitabilmente, nell’ago ne della politica e quindi a misurarsi con le tentazioni, le sottili insidie, i nascosti tranelli di cui è capace il potere. Ho personalmente percepito questo carattere “multiforme” intrinseco in questo impegno. Entusiasmo e sensazione di pericolo hanno convissuto in quei giorni intensi e fecondi vissuto a Sacrofano. DarsiPace non è e ne’ potrà mai essere un Partito politico anzi, e ancor più, diviene la fucina dove si forgia la nuova umanità che è costantemente alla ricerca del suo Io e lavora incessantemente per disidentificarsi dalle malie egoico-belliche che la lotta politica fatalmente porta con se’. Voglio allora ancora qui ribadire che la nostra vittoria sarà tale solo e se saremo capaci di non aspirare a nessuna forma di potere in assoluto. Certo, il primo passo è quello di dare un contributo affinché queste cariatidi, queste mummie, questi avatar che oggi dettano l’agenda e reggono il discorso diventino argomento di discussione storica del passato. Dobbiamo però, secondo me, nel contempo guardare ad un orizzonte più ampio dove non esista più la lotta per il potere perché oltre al tabù della guerra dovremo fare in modo che anche il potere divenga un tabù e sostituirlo con l’energia vitale e rivoluzionaria della creatività, così come l’ha descritta Marco Guzzi. Ecco allora che all’interno di questo orizzonte ha senso il percorso politico appena intrapreso. Cosi potremo davvero vivere la nostra personale e collettiva liberazione interiore come trasformazione del mondo, perché il mondo potrà cambiare solo se cambiano le persone che vi prendono parte attiva e decidono di mettersi in gioco. Grazie e scusate qualche errore di battitura.

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