La difficoltà del tempo che stiamo vivendo è ormai l’argomento di confronto e discussione più trattato in tutte le situazioni, ognuno ne fa esperienza e ne parla alimentando spesso pensieri negativi o disperanti.
Di riflesso mi capita di apprezzare il fatto che tutto ciò non è neanche lontanamente paragonabile ad una guerra, le generazioni che ci hanno preceduto ne sanno qualcosa. [Leggi di più…]
Nella mia vita ad un certo punto ( 40 anni guardacaso ) mi sono ritrovato a riflettere seriamente sul senso di tutto ciò che stavo vivendo e sperando; questo pian pianino mi ha fatto approdare ad una esigenza primaria “dare sostanza al mio essere Cristiano”, cosa piovuta su di me ignaro ed a volte persino disturbato da ciò.
Impresa complessa da vivere in solitudine per me e quindi spontaneamente ecco fiorire un avvicinamento cauto al mistero, la santa messa, la Parola, la chiesa, il tutto a piccoli passi accompagnati da miniesperienze confermanti la utilità del percorso iniziato.
Si concretizza così un lento avvicinamento alla realtà parrocchiale che, guarda caso, ha tra i frequentatori anche Marco Guzzi. [Leggi di più…]
Dopo una lunga riflessione ho deciso di ringraziare pubblicamente Rosella e Michele per la loro presenza tra noi .
Rosella è in nostra compagnia ormai da tempo , presente al punto che se un giorno non leggerò un suo pensiero mi preoccuperò seriamente, ha sempre parole di incoraggiamento che ci dona sapientemente .
Michele si è presentato a noi da poco tempo e lo ha fatto in modo dirompente al punto da far temere un grave fraintendimento che in realtà non si è verificato anzi direi che al difficile dialogo iniziale ha fatto seguito una apertura che mi ha insegnato molto .
Spesso mi capita di essere in contrasto con un altro modo di vedere le cose e la fuga ( quando mi sento in minoranza ) sembra sempre la via maestra, poi però nulla cambia anzi tutto si complica sempre più, l’ennesima occasione perduta !!!
Assistere a come voi siete riusciti a stabilire una sintonia partendo da posizioni che sembravano distanti anni luce mi ha veramente e positivamente sorpreso.
Perdonatemi se mi sono permesso di dare risalto alla vostra amicizia neonata ma non ho resistito alla voglia di farvi sapere che vi vogliamo bene e siamo felici di sapervi a bordo, questa piccola esperienza alla quale abbiamo assistito ci ha fatti crescere .
Tra tre giorni avrà luogo la conferenza di apertura del nuovo anno Darsi Pace con la presentazione dei gruppi ed una descrizione sommaria del lavoro che si svolge nel loro ambito.
“AMARE ALLA FINE DI UN MONDO , il desiderio e la paura della coniugazione dei sessi “ è il tema scelto da Marco per questa occasione e devo riconoscere che ancora una volta il suo attento occhio ha scovato uno dei punti cruciali della realtà che tutti noi stiamo vivendo .
Puntando la lente sul rapporto di coppia ci appaiono tutte e per intero le difficoltà dell’essere in relazione, se le cose non funzionano là dove esistono progetti condivisi sui quali si investe una bella fetta della propria vita figuriamoci cosa accade in altre relazioni che comunque inevitabilmente siamo chiamati a vivere nel quotidiano.
Cammino nei gruppi da tre anni e faticosamente arranco nel tentativo di strappare definitivamente la maschera che mi sono autocostruito inconsapevolmente ma che così bene veste e nasconde il mio più profondo essere.
Devo riconoscere che è questa per me una grande occasione di crescita e sin da subito se ne percepisce l’efficacia ma il lavoro da fare richiede grande impegno, costanza, coraggio, e pazienza.
La scoperta di come la relazione possa essere ben veicolata attraverso la parola VIVA è stata una delle prime emozioni del cammino .
Sentir scendere dentro parole che fanno vibrare tutto il nostro essere e percepire la profonda fonte da dove queste hanno origine nell’altro è la relazione che tutti cerchiamo ma che raramente e difficilmente sperimentiamo, la realtà che abitiamo non la favorisce anzi direi che la ostacola in tutti i modi .
Per questo vorrei aggiungere la mia bene-dizione al lavoro che nei gruppi viene svolto ed augurare a tutti coloro che decideranno di rimboccarsi le maniche in questo anno “ BUON LAVORO “.
Sappiate che abbiamo un ottimo strumento tra le mani ma se non ci impegniamo non dipende certo dallo strumento .
Uno dei frutti sbocciati nel cammino è QUESTO SITO luogo di accoglienza per tutti coloro che desiderano sperimentare relazioni più coinvolgenti che utilizzano un linguaggio capace di veicolare la propria profonda esperienza ma sarebbe utile domandare :
è proprio così, si percepisce questo intento ???
riesce il web ad essere una valida palestra dove far crescere questo nostro intento ???
Il Vangelo di oggi , tratto dagli scritti di Giovanni , si conclude così :” Questo vi comando che vi amiate gli uni gli altri”.
Gesù poco prima ci aveva spiegato che siamo come tralci e Lui è la vite , solo rimanendo in Lui e Lui in noi possiamo portare frutto .
E’ sconcertante la chiarezza e la difficoltà di questa parola , quello che ce la complica é……………
Siamo noi.
E’ da tempo che vado interrogandomi sulla “ fede “ o meglio su ciò che si concretizza nella mia mente quando ascolto questa parola .
C’è chi pensa ad un dono che si riceve e che và solamente accolto;
chi invece pensa ad una conquista faticosa e lenta che bisogna compiere;
chi invece la vede come un patrimonio che va mantenuto con una cura particolarmente assidua
e chissà in quante altre realtà si manifesta.
Se dovessi descrivere con un paragone come vivo la mia fede il video sarebbe questo :
sono su un aereo in volo ad alta quota , il carburante scarseggia e non si può atterrare , mi dicono e mi mostrano che indosso un paracadute ben collaudato automatico e pronto all’uso , lo sportellone per i lanci è aperto e la luce è verde , non resta che lanciarsi ma …………io resto lì attaccato al sostegno , incollato , impietrito , non riesco a lanciarmi.
Vedo dall’alto il paesaggio scorrere ma non mi decido pur sapendo bene che il volo presto finirà.
E’ solo paura ?
O insicurezza dovuta ad una mancata preparazione ?
Ma allora forse non sono ancora ben preparato per avere fede ?
Qual’è una buona preparazione alla fede ?
Gesù ci dice “amatevi gli uni gli altri “ ma se ad amare sono solo gli uni e gli altri ne approfittano ?
Resto lì attaccato al sostegno .
Chi le ha contate ci dice che nei Vangeli la frase “non temete “ viene ripetuta 365 volte ma come si fa dal momento che siamo cresciuti a latte e paura ?
Certo su questo stiamo lavorando nei gruppi e singolarmente ma anche lì quanti blocchi e resistenze !!!
In fin dei conti se Tommaso ha messo il dito nel buco dei chiodi ed io lo credo , cosa mi tiene ancora lì a guardare dallo sportellone ?
Ecco è questa la mia altalena , quando ricevo una bella spinta mi sento leggero e guardo in alto, quando cessa la spinta torno pesante lo sguardo torna giù ed ecco riaffiorare la domanda : ma dov’è la fede ?
Siamo ancora nel tempo di Pasqua , il Risorto si mostra donando ai suoi amici pace e speranza in attesa di Pentecoste che presto arriverà con tutta la potenza dello Spirito Santo .
Festeggiare un compleanno è sempre un evento importante per tante ragioni.
Oggi darsipace.it compie il suo primo compleanno per ricordare un anno trascorso nella Rete.
Ai compleanni si invitano i “compagni di viaggi”, quelli con i quali hai fatto o stai facendo un pezzo di strada per dare valore e rinnovare il senso di questo stare insieme.
Avete capito bene .. gli inviati siete voi 🙂
Venire a mani vuote non è bello convengo con voi … quindi cominciate con gli auguri conditi con qualche vostra sincera considerazione su quanto è stato fatto e magari provate ad esprimere qualche desiderio per il futuro.
Preferisco utilizzare “qui” perché parlare di “fede” mi sembra esagerato .
Risuona sempre in me il detto che ne basta tanta quanto un seme di senape per spostare le montagne e questo è grande così ( . ) quindi io proprio non potrei parlarne.
Nasco 50 anni fa da genitori con il timbro di “cattolici”, Lei ripete ciò che gli hanno insegnato, bisogna fare senza farsi domande, la preghiera è orazione, la messa dovere, i sacramenti boh !!! Lui non frequenta ne si fa domande .
Tutto procede secondo tradizione come per tanti-tanti altri.
Arriva l’età della rivolta sento il bisogno di aria e la voglio scegliere io, preferisco.
Iniziano così tutta una serie di esperienze, incontri e scontri tra i quali manca proprio la parrocchia .
La chiesa vorrebbe tarparmi le ali ed io invece desidero volare libero vivendo le mie esperienze fino in fondo, scegliendole senza limitazioni nel vasto e accattivante assortimento che mi si presenta. Il criterio di scelta è semplice, soddisfare i desideri del momento in compagnia, la più numerosa possibile, per essere supportati nei momenti tristi. In fondo il vero desiderio è proprio quello che ancora anima le mie scelte, giungere finalmente a vivere una realtà che riesce a tacitare in modo efficace la mia fame di senso.
Il volo è lungo e vario e non finisce, per pura fortuna ( o chissà? ), con una caduta bensì per esaurimento della spinta interiore; questa viene assorbita sempre più dal dover contrastare un malessere che puntualmente vanifica tutte le potenziali positività che inizialmente vedevo nei diversi approdi.
Eccomi giunto sfinito e deluso alla ricerca di un ristoro; le ali sono sempre più pesanti al punto che a volte penso “non ne vale la pena”.
Sommessamente mi si ripresenta, in modo sempre originale una figura, un Uomo con grandi capacità il quale dice cose strane ma che devono essere vere perché entrando dalla mente arrivano nella carne fino al cuore. Parole illuminanti che rischiarano l’orizzonte mostrando i particolari di un paesaggio che altrimenti appare ben diverso. A questo proposito però devo riconoscere che la potenzialità illuminante di queste Parole mi si è manifestata chiaramente quando sono stato aiutato a fare più attenzione ed ho potuto attingere alla traduzione di chi prima di me si è incamminato su questo sentiero.
Scaturiscono forti emozioni ma resta difficile trovare la disponibilità per rivedere le mie scelte, posizioni acquisite da tempo che hanno radici profonde ……………… chissà forse avvicinandomi un po’ di più posso verificare meglio quanto siano sbagliate certe scelte di vita.
E’ vero, ne ho trovate molte sbagliate.
In alcuni momenti si sta cosi’ bene da non invidiare ne desiderare minimamente tutti i voli ( liberi ) che mi lambiscono .
Eccomi al traguardo della tappa, io ci sono arrivato cosi e te ????????????????
Dopo 18 mesi di frequentazione del corso “Darsi Pace”, nell’occasione del primo intensivo tenuto a Roma da Marco Guzzi,sono riuscito a trovare il tempo per la partecipazione e devo riconoscere con grande beneficio.
Il cammino percorso nel gruppo sta cambiando in modo significativo la mia vita anzi la mia percezione della vita che ora è un tempo proficuo per conoscere le potenzialità interiori alle quali non ero abituato a ricorrere, se non in modo inconscio.
Valutare quanto l‘ego (questo sconosciuto subdolo e instancabile ) abbia lavorato e cioè quanto abbia influito sulla mia crescita , in incognito, è stata una scoperta interessante e coinvolgente al punto da motivarmi per un concreto impegno futuro.
Nato a Roma 50 anni fa mi sono ritrovato sino a 40 anni in opposizione netta ed ostinata alla realtà più profondamente vera che la tradizione, e solo questa, voleva trasmettermi. Ad impedirmi di vederne lo splendore c’era tutta la mia vita vissuta con le sue esperienze di superficie che una dopo l’altra si sono legate in modo da formare una realtà nella quale vivere stava diventando veramente complicato e pesante; nonostante avessi un lavoro stabile, una bella famiglia, una casa sicura e sopratutto la salute, il mio stato d’animo era di insoddisfazione e la sensazione dominante quella di un automa in solitudine.
All’intensivo mi sono ritrovato con altre 39 persone, 34 le incontravo per la prima volta , gruppo molto eterogeneo tra cui 5 consacrate ed un prete , in una casa di preghiera e con un obbiettivo : PER-DONARSI.
La prima sensazione è stata sentirmi molto fortunato , io vivo a Roma nello stesso quartiere di Marco mentre lì c’erano persone che venivano da Udine fino a Lecce e i racconti delle peripezie dei viaggi per essere li hanno animato i primi pasti condivisi.
Il lavoro prende il via con un giro di presentazione dopo il quale inizia l’immersione nelle profondità della ragione , che se stimolata in modo corretto, segue lucidamente, collaborando attivamente all’analisi della realtà attuale ( sperimentando quanto è importante e necessaria una sapiente lettura della storia ) nella quale tutti noi siamo impegnati a vivere.
Avere l’opportunità di uscire , anche se solo per poco tempo , dal vorticedella quotidianità ed essere accompagnati in una rapida discesa alle profondità delle ferite originali riguardanti la nostra infanzia per condividerne emozioni ed umori con quelli che, nel frattempo, sono diventati compagni & amici è di grande beneficio.
Il lavoro si svolge dopo un primo approccio comunitario in piccoli gruppi , con l’opportunità di esperienza per tutti,è proprio lì che nei primi confronti ci si accorge di aver superato quelle barriere che normalmente ci bloccano e si comincia a diffondere una tenue sensazione di intimità. Nella condivisione generale poi risaltano le innumerevoli somiglianze dei nostri stati d’animo, emozioni, reazioni, difficoltà. Questo aggrega ancora di più ed ecco che quelle 40 persone condividono una bellissima esperienza di comunione culminante con intensi momenti di preghiera grazie anche alla scelta del luogo ed alla presenza degli amici e amiche consacrate.
I saluti finali sono la prova di un vero incontro profondo tra persone che imparando a PER-DONARSI si preparano a PER-DONARE per poter fare DONO DI SE.
A volte mi pare che l’azione politica più congeniale a questo tempo debba essere una sorta di esorcismo.
Mi sembra a volte, molte volte in realtà, e sempre più spesso, che il nemico contro il quale sta combattendo la nostra umanità, per non soccombere, piombata per sempre nella sua disperazione, sia qualcosa di terribile, difficile perfino da descrivere.
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