Mi capita, in modo sempre più netto, di sperimentare una enorme difficoltà nel tentare di parlare con il mondo .
Si può parlare di roma, lazio, inter, juve, milan, oppure Berlusconi, Veltroni, Prodi, oppure clima, figli, lavoro, traffico, vacanze ma se si tenta un argomento più spirituale ecco verificarsi il distacco .
Se fino a quel momento c’era stata una sintonia (magari disturbata) ora la comunicazione si interrompe, sembra quasi di trovarsi al cospetto di esseri aspirituali.
Quando mi sono trovato di fronte alla salma di mia madre, morta in modo inatteso, ho avuto la netta sensazione di osservare un corpo, materia, mezzo, involucro che riveste ciò che lì non era più.Tutti sappiamo bene di essere malati terminali ma, facendo finta di niente, cerchiamo sempre nuovi impegni o passatempo (spessissimo sprecatempo) sino alla 5° età.
Perché parlo di questo? Perché mi piacerebbe conoscere e confrontarmi con il vostro pensiero sulla morte…………
Si dice “l’unica cosa certa per tutti” e a tal proposito vi propongo una riflessione che faccio mia prendendola in prestito .
Immaginate di tornare nella realtà fetale…….siete nell’utero della mamma …….temperatura ottimale…….galleggiando siete nutriti in automatico…e…improvvisamente sentite una voce suadente che dice: “ciao, che fai ancora lì ??? Perché non vieni fuori ??? Qui c’è la luce del sole, il profumo dei fiori, il volto della mamma e le sue coccole, l’aria fresca, dai esci……
E voi no no no io sto bene qui e non mi muovo .
A nulla servono altri mille tentativi di persuasione, solo la natura nella sua perfezione fa si che un feto, lasciando la vita fetale, venga alla luce per iniziare il grande viaggio della vita terrena.
Ecco, così vedo anche la seconda nascita, con una grande differenza però:
nella prima abbiamo a disposizione 9 mesi circa di incoscienza;
nella seconda più o meno anni di vita con una capacità crescente di coscienza.
In questi giorni il papà di Eluana Englaro ha suscitato tante diverse riflessioni sul suo caso, voi cosa ne pensate ?
Ma perché la decisione di papà Englaro ha suscitato tante reazioni ?
Si sono schierati da una parte i difensori della vita umana in tutte le sue espressioni e dall’altra i difensori della libertà di scelta che nella vita permetta anche il pubblico rifiuto della sofferenza .
Pensando ad Eluana c’è da dire che nessuno può con sicurezza dire che la sua vita sia nella sofferenza, intendo provare dolore fisico o altre forme di sofferenza poiché queste sono difficilmente riscontrabili nelle sue condizioni .
Mi domando se sono state battute tutte le possibili vie di comunicazione che probabilmente una persona, pur vivendo uno stato come quello di Eluana, può avere a disposizione per lanciare messaggi comprensibili al nostro basso livello di comunicazione.
Mi domando quanto tempo dovrà ancora passare perché venga riconosciuta la libertà e la sovranità alla scelta che una persona fa del dono più grande che ha ricevuto, la vita.
Mi domando perché dobbiamo assistere ancora a situazioni dove qualcuno decide della vita di altri (mi rendo conto che qui si apre un universo di tematiche alle quali il caso Englaro fa solo da punta dell’iceberg ).
Mi domando infine (ma solo per tagliare) quanto le nostre scelte libere siano condizionate da tutto il vissuto che ha costruito la nostra conoscenza , fatta di esperienze carnali incidenti nella psiche in modo diretto e profondo.
Fare una scelta libera presuppone una completa e corretta informazione quindi una conoscenza basata sulla verità.
Ma cos’è la verità?
Per me è riconoscere la mia ignoranza e non fare di ciò di cui ho fatto esperienza l’unica certezza , domani apprenderò altro scoprendo qualcosa che modificherà la mia verità e così via ……..un lungo cammino .
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