Ciò di cui abbiamo bisogno è di una rivoluzione totale del nostro modo di essere al mondo, che implichi tutte le manifestazioni nelle quali questa esistenza si esplica. Una rivoluzione che sia al contempo esteriore e interiore, globale e individuale, economica e spirituale, poetica e politica. Una trasformazione rigenerativa della scuola, delle università, delle relazioni umane, della Chiesa, della politica e dell’economia e della civiltà in senso lato. [Leggi di più…]
Percorsi di guarigione 3 – Abitare l’abisso: ovvero riscoprire l’adesso del rinnovamento
Percorsi di guarigione 2 – La rinascita dell’essere umano
Stiamo passando di figura di umanità, ovvero stiamo vivendo una crisi antropologica nella quale sono in gioco le nostre forme di identità e di appartenenza, tutte le nostre categorie razionali di comprensione del mondo, e quindi la nostra stessa modalità di essere umani. Stiamo cambiando pelle, e fuor di metafora, mutando mente, ovvero a fatica migrando da una modalità di essere umani tendenzialmente egoico-bellica, ovvero fondata sulla contrapposizione difensiva dall’altro da sé, ad una umanità più relazionale, che nasce e si definisce sempre a partire da un contatto, più reale, con la fonte della vita e quindi con gli altri esseri umani.
Percorsi di guarigione – La crisi in atto e la rivolta
Questo testo nasce all’interno del gruppo di creatività culturale, dove stiamo cercando di sperimentare i frutti artistici del lavoro interiore che svolgiamo nei gruppi Darsi Pace. È una sintesi personale del lavoro fin qui svolto, che integra il livello culturale, con quello psicologico e e quello spirituale.
È diviso in tre parti, che verranno pubblicate in sequenza: la prima oggi ‘La crisi in atto e la rivolta’; la seconda giovedì 27 aprile ‘La rinascita dell’essere umano’; la terza giovedì 4 maggio ‘Abitare l’abisso, ovvero riscoprire l’adesso del rinnovamento’.
È anche un testo fondativo, nel senso che cerca di ripensare una nuova modalità di essere umani a partire da quell’ascolto che solamente può donare il filo conduttore di una riflessione per davvero al passo coi tempi. Un pensiero cioè che possa tornare a dirci quale direzione intraprendere nel prossimo millennio.. [Leggi di più…]
Il ricordo del presente
Desideriamo sempre essere da qualche parte e fare qualche cosa.
Precisamente desideriamo sempre ciò che accadrà prossimamente: l’andare a dormire, quindi il giorno seguente, le prime preoccupazioni del mattino, poi il pranzo, gli impegni del pomeriggio e infine la cena, per poi non desiderare altro che stramazzare nel vuoto del “senza impegni”. Così facendo, il circolo vizioso della nostra vita a poco a poco ci avviluppa in una tristezza sempre più profonda, in un inganno sempre più tremendo: che la vita sia preoccuparsi della vita, che la vita sia ciò che accadrà, mai ciò che accade. [Leggi di più…]
La voce del poeta
Il discorso che il vero poeta fa (il verbo greco “poieō” indica proprio un fare) è quel dialogo che si svolge molto in profondità nel nostro essere e al quale perciò, di norma, non diamo molto credito. Esso parla di una sostanza divina della creazione, di una bellezza infinita delle cose e degli esseri umani, di un amore per il quale vale la pena vivere e morire. Abitualmente però non riusciamo a vivere in sintonia con questa voce, con il suo ritmo incalzante, con la sua perentorietà. Ci provoca e intima nell’intimo ad aprirci, a tentare questo gioco della vita, a provarci a conquistare questa bellezza e questo desiderio eterno di realizzazione della gioia. [Leggi di più…]
A fine triennio
Quando ho terminato di guardare l’ultimo incontro del triennio di base, ho sentito dentro come uno strano senso di commozione e di pressione, una strana combinazione di memorie, di musiche, che dovevo condensare e amalgamare, al fine di trascrivere ciò che finalmente è emerso dopo un lungo ciclo di esperienze e riflessioni. Riporto quindi senza correzioni il mio intervento nel blog del terzo anno.
Il rischio
(…) Noi tuttavia,
ancor più che pianta o animale sia,
col rischio andiamo, lo vogliamo, e talora,
più arrischianti siamo (e non per propria sfoggia)
della vita stessa, per un soffio ancora
più arrischianti…(…)
R. M. Rilke
Darsi Pace ovvero come Fare Poesia con il Martello
L’incontro con i gruppi Darsi Pace è per me qualcosa di inedito e misterioso. È come se da un lato fosse qualcosa che ho sempre cercato, e dall’altro mi attira così tanto da intuire di non sapere minimamente di che cosa si tratti, data la sua ricchezza e profondità.
Quando Marco mi ha chiesto di fare un post sulla lettera inviata da me per il gruppo cultura, ho pensato: “vorrei scrivere mille cose, esprimere tutta la mia gioia e le mie intuizioni poetiche”. Ora che mi trovo a scrivere, è come se avvertissi una strana paura, una certa emozione. Vorrei dire con precisione che cosa siano per me i gruppi darsi pace, perché proprio oggi siano il bisogno primario dell’umanità in un certo senso, e insieme creare poeticamente un bel post, in cui dare voce al mio cuore in conversione.
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