Amici di cammino, vorrei condividere un pensiero a proposito di un nodo cruciale del processo di trasformazione interiore: la Distanza. È esperienza comune il fatto che, se teniamo qualcosa troppo vicino agli occhi non solo non riusciamo a vederla nella sua forma e dimensione autentica, ma ci occupa l’intero campo visivo occultando la presenza d’altro. Dunque, per poterla guardare, dobbiamo porla ad una certa distanza. Nel nostro intimo le cose funzionano in modo simile e per poter osservare i moti interiori è necessario porli ad una certa distanza da noi che, così, da senzienti diventiamo osservatori.
Mettere a distanza: i miracoli dell’osservazione interiore
Il rischio
(…) Noi tuttavia,
ancor più che pianta o animale sia,
col rischio andiamo, lo vogliamo, e talora,
più arrischianti siamo (e non per propria sfoggia)
della vita stessa, per un soffio ancora
più arrischianti…(…)
R. M. Rilke
Il Nascente
Il seme di questa foto – autoscatto è stato gettato durante il quarto incontro della seconda annualità. Qui si parla di iniziazione, di morte, di passaggio; del nascente.
Ho fatto questa foto alle primi luci dell’alba. Qui la luce è meravigliosa: morbida, avvolgente e delicata.
Questa fotografia mi mette in contatto con emozioni profonde: la più grande paura ed il più intimo desiderio. [Leggi di più…]
Pensavo fosse umiltà……..
L’addestramento all’umiltà è una lunga e faticosa strada, piena di tranelli. Nella mia storia, il più evidente è quello della svalutazione di sé. La richiesta educativa dell’ambiente in cui sono cresciuta era quella di essere una bambina garbata e discreta, che non mostrasse i propri punti di forza perché tanto “non ti illudere, non ce ne sono e gli altri fanno e sono meglio di te”. [Leggi di più…]
Violenza e Perdono
Riceviamo ogni giorno notizie di tragedie, di sofferenze collettive, provocate soprattutto dagli uomini, di guerre, di violenze e di odio e leggiamo e ascoltiamo parole, discorsi di commento molti, troppi, alcuni disorientanti, superficiali, insulsi, vanamente ripetitivi, che non aggiungono nulla alla comprensione dei fatti. Se siamo cristiani convinti sappiamo rivolgerci a fonti più autorevoli che ci spingono a cambiare atteggiamenti, a prendere decisioni nuove in questo tempo di rivolgimenti antropologici?
Stare sul pezzo (age quod agis)
L’ho letto (ironia della sorte) proprio sul telefonino, mentre ero al supermercato, in fila al banco per gli affettati. Mi sono ritrovato molto nel messaggio inviato da Marco Guzzi alla pagina Facebook di Darsi Pace. L’ho sentito come un messaggio per me, esattamente.
STARE SUL PEZZO si diceva in fabbrica, stare su ciò che si deve fare
Age quod agis, dicevano i gesuiti: fa’ ciò che stai facendo.
Condividere il dolore
L’esperienza di questi anni in Darsi Pace rende evidente ai miei occhi, soprattutto durante la condivisione nel gruppo, il dono che siamo l’uno per l’altro.
Nel gruppo comprendo che, pur dentro storie e contesti diversi, funzioniamo tutti nella stessa maniera, maschi e femmine, giovani e meno giovani, praticanti iniziali e praticanti avanzati.
Nel gruppo comprendo che siamo tutti segnati dallo stesso dolore, quello della ferita di non essere amati.
Cattivi
Cattiva, invidiosa, superba: no, io non sono così. Eppure… gli esercizi dei primi due anni dell’Approfondimento mi hanno fatto vedere qualcosa di diverso.
La distruttività che demonizzo negli altri si trova anche a casa mia. Il mio modo di viverla non è eclatante, non è apertamente violento, ma dentro, quanto è potente, quanto mi scardina e mi consuma?
In Gesù Cristo il nuovo umanesimo
Tra il 9 e il 13 novembre 2015 si terrà a Firenze il 5° Convegno Ecclesiale Nazionale, dal titolo: In Gesù Cristo il nuovo umanesimo.
“Il 5° Convegno affronterà il trapasso culturale e sociale che caratterizza il nostro tempo e che incide sempre più nella mentalità e nel costume delle persone, sradicando a volte principi e valori fondamentali per l’esistenza personale, familiare e sociale. L’atteggiamento che deve ispirare la riflessione è quello a cui richiama quotidianamente papa Francesco: leggere i segni dei tempi e parlare il linguaggio dell’amore che Gesù ci ha insegnato. Solo una Chiesa che si rende vicina alle persone e alla loro vita reale, infatti, pone le condizioni per l’annuncio e la comunicazione della fede” (Dall’Invito di Mons. Cesare Nosiglia, Presidente del Comitato preparatorio del 5° Convegno Ecclesiale Nazionale)
Perchè Darsi Pace e proprio adesso
Sono al quinto anno di esperienza nei Gruppi DP e, come spesso Marco Guzzi ci esorta, provo a fare il punto della situazione con la mia personale motivazione a far parte di questo movimento, inevitabilmente inscritta nell’attesa collettiva.
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