Pensate come sarebbe bello svegliarsi una mattina e sapere che tutti, ma dico tutti, gli strilloni giornalisti, politici e compagnia cantando che da decenni monopolizzano ogni spazio d’informazione pubblica di colpo, come fossero stati rapiti da agenti alieni, si sono volatilizzati nel nulla. Accendere la TV e sentire solo discorsi intelligenti; sfogliare un quotidiano nazionale e leggere solo notizie confortanti; scendere al bar sotto casa e, fra una spremuta e una torta artigianale, dialogare con gli amici sul cielo stellato della scorsa notte. Quanto siamo lontani da questo desiderio. Purtroppo ci tocca ancora subire, quasi senza fiatare, lo sproloquio assillante che ogni mattina, ogni pomeriggio e ogni sera abita le nostre case e le nostre menti sempre più indebolite e stanche. [Leggi di più…]
Il progresso di ieri
Nell’arco di tempo che va dal Seicento e arriva fino alla seconda metà del Novecento, si sono susseguite visioni più o meno alternative di progresso. In questo ampio lasso temporale ci sono stati sguardi e proposte che hanno articolato il tempo e la storia in modi tanto contrapposti quanto simili e speculari. Oggi questa riflessione sembra inesistente, o per meglio dire, ignorata – come molte altre riflessioni purtroppo – quasi fosse di interesse secondario promuovere una lucida e cogitata visione di scopo, un telos che lasci in-tendere collettivamente il perché di molti affanni. [Leggi di più…]
L’Europa e/è l’utopia
È facile farsi prendere dalla sconforto. La situazione in questi ultimi decenni in ambito politico ed economico è davvero imbarazzante, per non dire venefica. Le classi dirigenti di tutti i colori, di tutte le forme e di tutte le provenienze, dimostrano in continuazione una perdita costante di orientamento. Manca la bussola, la direzione. Allora si assiste ininterrottamente a quei fenomeni di sfilacciamento del tessuto sociale e alle perenni disaffezioni (peraltro motivate) verso quella che nel Politico Socrate chiama l’“arte del regnare”.
In verità, come sappiamo, non è del tutto corretto dire che non vi sia una direzione. C’è sempre una direzione. Eppure, visto che ciò che regola la traiettoria in questi anni è, in linea generare, l’istinto nichilistico-suicida delle grandi idre capitalistico-finanziarie, dire che un senso direzionale effettivo non c’è non mi sembra poi un’affermazione così erronea.
Ora: vista l’evocazione di quella Scienza delle Idee nota a tutti come filosofia, e visto il contenuto che mi accingo a dispiegare con questo nuovo articolo, vi propongo di continuare a navigare sull’onda del pensiero greco. Da lì poi ci muoveremo verso qualche breve riflessione sull’attuale situazione in Europa.
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IMMUNI: l’app-profittazione
È notizia di questi giorni che la nova frontiera della tecno-scienza, ormai totalmente egemone su qualsiasi decisione politica e sociale, abbia in serbo per noi una nuova funzione per la salvaguardia e il controllo dell’ingenuo cittadino moderno. Si tratta di una app realizzata apposta per il «tracciamento dei contatti», come scrive il Corriere della sera, al fine di sorvegliare e di governare qualsiasi rapporto sociale perché a rischio di contagio. «La app – scrive ancora il Corriere – velocizza e rende più certa la ricostruzione dei contatti rispetto a quanto si potrebbe fare «a mano» o «a voce». Questa sarebbe una delle tante motivazioni (superficiali) con la quale si pretenderebbe di trasformare una società libera in una società in mano alle industrie tecnocratiche. Industrie sicuramente più veloci e meno dubbiose degli esseri umani, che sono notoriamente così complessi e lenti. Intendiamoci, non è che il problema dello strapotere dei Google, Apple, Amazon e delle Big Pharma nasca oggi. Il fatto che questi domini già siano onnipervasivi da tempo, al di là del caso Covid-19, non riduce affatto il rischio di una deriva dispotica; anzi – se possibile – l’accentua. [Leggi di più…]
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